Visualizzazione post con etichetta Stato. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Stato. Mostra tutti i post

giovedì 5 giugno 2008

L'eccesso di legalità fa male?


Lo scontro antico tra i metodi sbrigativi di uno Stato di polizia e quello che si regge sul Diritto continua: si sa che le dittature danno tanta sicurezza ai cittadini, basta non parlare e non pensare troppo.
Perché in Italia la certezza della pena non esiste?
Perché lo Stato è assente e perdente nella lotta alla criminalità?
Perché stiamo vivendo un'emergenza storica: la migrazione di milioni di individui dal Sud del mondo nel nostro Paese, uno spostamento così numeroso da essere superiore a quello delle invasioni barbariche.
Perché integrare decine di etnie differenti tra loro è complesso: perché le periferie, nonostante i sociologi che vedono le persone come formiche da studiare, sono campi di battaglia dove le incomprensioni si trasformano in odi, preludi di scontri etnici.
Perché la nostra criminalità, figlia spesso della tossicodipendenza, è più adatta ai centri di recupero, tanto criticati e condannati, che al carcere.
Perché la nostra società ha bisogno subito di risposte che riassicurino le persone, senza penalizzare troppo gli emarginati.
Tutti parlano di emergenza sicurezza, altri stigmatizzano la violenza che nasce dall'insofferenza.
Servono nuove carceri? Servono tante espulsioni?
Sicuramente non si può più permettere che un solo colpevole sia individuato, arrestato e subito rilasciato, senza ulteriore pena effettiva.
Non servono campi di concentramento, neppure strutture costose per contenere centinaia di migliaia di sospetti, clandestini, poveracci senza colpa e farabutti incalliti.
Ogni colpevole deve pagare, anche poco, ma deve risarcire i suoi errori: io sono sempre favorevole al lavoro come pena per i reati minori, che non trovano "spazio" nelle celle e finiscono per essere di fatto perdonati indiscriminatamente.
Arduino Rossi