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martedì 16 settembre 2008

GHEDDAFI, LE COLONIE E I PROFUGHI ITALIANI IN LIBIA



Scrissi un articolo, qualche giorno fa, sul raggiunto accordo da parte del governo italiano e quello libico sui risarcimenti per l’occupazione coloniale italiana.
Premesso che io, personalmente, non darei un centesimo al dittatore libico, mi è arrivato un garbato e.mail di protesta da parte di un profugo, un italiano espulso nel 1970 dal dittatore libico, quando salì al potere.
Giustamente fece notare le violenze e le irregolarità degli espropri compiuti ai danni della piccola comunità italiana, delle dissacrazioni del cimitero e della cattedrale cattolica a Tripoli ed altro ancora.
Che posso dire in mia discolpa, per uno scritto che non voleva offendere i libici, i mussulmani ed altro, per non essere poi accusato, è già capitato, di fomentare l’odio razziale e religioso.
Io sono solo un opinionista e come tale dovrei dire la verità, tutta la verità e nient’altro, oppure raccontare e denunciare fatti, contraddizioni e abusi dei potenti.
In realtà spesso mi trovo a combattere contro questo e quello.
Se non ho descritto i fatti della dittatura di Gheddafi era solo per buon senso, per non provocare altro odio e scontri, altri vespai.
Se c’è un po’ di pace è meglio approfittarsene e non aizzare i conflitti, lasciando trapelare i fattacci tra le righe: chi ha orecchie per intendere intenda.
Arduino Rossi