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venerdì 22 maggio 2009

La corruzione colpisce l'America di Obama, ma non solo.


La corruzione colpisce l'America di Obama, ma non solo.
Dopo il maldestro tentativo di vendita del seggio al senato del presidente eletto Barack Obama, da parte del governatore dell'Illinois, Rod Blagojevich, i guai per il prossimo inquilino della Casa Bianca non sono terminati: l'arresto del Governatore costringerà i responsabili della macchina politica, elettorale, del Partito Democratico, a rivedere le loro posizioni.
Il portavoce di Obama, Robert Gibbs, futuro segretario dell'ufficio stampa della Casa Bianca riferisce l'intenzione dell'imbarazzato Presidente di liberarsi dello scomodo alleato dell'Illinois, eppure, nonostante gli intenti e la provata innocenza di Obama, la stampa non perdona e attacca: l'opinione pubblica statunitense vuole certezze, non ammette la corruzione, perché è un furto del denaro pubblico quindi di tutti i cittadini onesti che pagano le tasse.
Si vede che lì il mondo è diverso e non c'è l'ammirazione per il furbo, che è riuscito a fregare questo o quello, specialmente le casse pubbliche: forse siamo su un altro pianeta.
L'onestà quindi non è catalogata come fesseria per allocchi, neppure la disonestà di chi ha appena rubato è vista con simpatia: chi è stato colto con le mani nel sacco, ha creato patrimoni con i soldi dei risparmiatori, aggravando il debito pubblico, è solo un farabutto da sbattere in prigione.
Forse siamo unici al mondo, mi auguro: siamo l'unico popolo che fa il tifo per chi ci deruba.
Naturalmente odiamo i topi di appartamento, i rapinatori, i truffatori di basso livello, ma quando l'inganno è delle alte sfere ecco che ci sono i curiosi: i ladri riconosciuti, in attesa di giudizio, con i capitali nascosti in qualche paradiso fiscale, raccontano le loro “tristi” prigioni su qualche giornaletto nazional-popolare.
Sono solo le signore Maria, tanto vilipese tempo fa nella pubblicità, a commuoversi per il povero mariolo in semilibertà, che non può tornare a godersi la vita in qualche luogo per Vip?
Un fatto è sicuro: negli Stati Uniti la stampa ha un grande potere, non sempre positivo, anzi spesso nefasto e traviante, ma almeno non perdona la corruzione.
Il puritanesimo, quello dei Padri Pellegrini fondatori delle prime colonie sulla costa dell'oceano Atlantico, ha lasciato le sue tracce.
Noi italiani invece siamo più tolleranti, bonaccioni, tiriamo a campare e lasciamo vivere, ci facciamo gli affari nostri, anche quando indirettamente ci riguardano: la corruzione la paghiamo con minori servizi per tutti, più tasse e meno giustizia, che ci allontana dallo Stato, visto come qualcosa di estraneo, talvolta ostile.
Sì, siamo ancora sudditi e non cittadini.
Un fatto è certo: negli Stati Uniti stanno molto attenti ai loro soldi che sono pure quelli che sborsano per le tasse.
Là non ci sono fessi e non sopportano di essere trattati come fessi, almeno per questioni economiche: quando qualcuno fa il furbo lo vogliono dietro le sbarre, punito severamente senza attenuanti.
Chi sbaglia paga e lo sarà pure per chi ha provocato tutti quei guai con i mutui bancari.
Da noi non è da escludere che il corrotto, corruttore di turno, il faccendiere senza scrupoli, possa finire sull'isola dei famosi e vinca pure, diventando il più simpatico e popolare.
Siamo fatti così, che si può fare!
Arduino Rossi

l vento della corruzione soffia ancora?

Tutto gira attorno alla “Romeo Immobiliare”, di Alfredo Romeo, che uscì da Tangentopoli con una condanna a 2 anni e sei mesi, mai divenuta definitiva. Nel 1989 la Romeo Gestioni vinse un appalto miliardario: doveva amministrare il patrimonio di 100 miliardi di Lire del patrimonio pubblico del comune di Napoli. Così il potere di questa società crebbe, stando a cavallo dei due poli politici. Nel 2007 riusciva a gestire 48 miliardi di Euro di immobili di Roma, Milano Venezia e altre città di tutta Italia: questo impero però seguiva rapporti “favorevoli e interessanti” con i politici e gli amministratori, secondo gli inquirenti. Intano i giudici stanno indagando e già pare che si possa allargare l'inchiesta, cercando non solo nella giunta partenopea di Iervolino. I politici si dichiarano sempre estranei agli scandali e non è giusto fare i forcaioli, ma secondo valutazioni internazionali, molto serie, la corruzione costa ai cittadini italiani 50 miliardi di Euro l'anno: la cifra corrisponde ai tagli di alcune finanziarie, che sono spesso molto dolorose per le nostre tasche. I corrotti difficilmente finiscono in carcere: qualcuno dice che la microcriminalità viene lasciata libera di agire per distrarre i cittadini dalla macro-criminalità, che li deruba in modo ben più consistente. Questa tesi è molto pericolosa e non basteranno i richiami di questa o quella autorità a ridare certezze nella gente: le ultime elezioni della regione Abruzzo hanno dimostrato che la sfiducia, espressa con un alto astensionismo, sta crescendo. La corruzione è bipartisan: riguarda i due schieramenti e non sarà la riforma della giustizia che ci libererà da tale malattia. La lontananza dei cittadini dallo Stato, che pare sempre più un feudo privato per molti, cresce sempre di più, come dimostra il successo della campagna del ministro Brunetta, fatta contro le basse rese della Pubblica Amministrazione. Chi parla male della politica, dei palazzi del potere, dei politici diventa popolare, conquista consensi. Si dice sempre che le istituzioni sono lontane dai cittadini, ma è pure vero che tutti noi sopportiamo ingiustizie palesi, chiudiamo un occhio per ogni favoritismo visto. La raccomandazione non si disdegna per un figlio disoccupato: tutti dobbiamo vivere e si tira a campare. Sì, c'è una cultura che favorisce la corruzione: non c'è quasi nulla di illegale per la maggior parte delle persone, ma l'arroganza di certi piccoli amministratori pubblici, di certi faccendieri vicini al potere, la sopportiamo per quieto vivere. Il pericolo che questa rassegnazione, accompagnata da atteggiamenti di anarchismo feroce senza sbocco, ci porti verso forme autoritarie, che per molti potrebbero essere il male minore: l'anti-politica, se non è seguita da riforme e un po' di giustizia, porta sempre verso soluzioni nefaste per la democrazia. I nostri politici onesti dovrebbero iniziare a pretendere di far funzionare gli organi di controllo sugli appalti e non chiudere gli occhi se a essere coinvolto in affari loschi è un personaggio del proprio schieramento. Inoltre c'è la caccia ai tesori nascosti dai corrotti: ci sono organismi internazionali specializzati in questi compiti e si potrebbero dimostrare molto efficienti nel recuperare i bottini celati pure all'estero. Anche se sarà solo una parte che ritornerà nelle casse delle amministrazioni comunali e pubbliche si darebbe fiato alla nostra economia in grave difficoltà. Non chiedo le impiccagioni pubbliche, ma almeno l'estromissione dei pubblici uffici dei colpevoli, sperando di ottenere sentenze definitive per almeno qualche colpevole. Pretendo troppo?Arduino RossiBrunetta e le pensionate del futuro.I piccoli delinquenti di periferia e non solo, crescono: era, sino a pochi anni fa, una caratteristica di alcuni Paesi con forte immigrazioni e parecchia emarginazione.I ragazzini violenti stanno arrivando pure da noi e le teorie sociologiche sono belle e pronte per impedire alla gente onesta di difendersi: i ragazzini più deboli, gli anziani soli, le donne sole rischiano sempre più e ai sociologi di turno questo non interessa.In genere, anzi sempre, loro vivono in quartieri ben protetti dalla polizia, che da noi è pubblica: un fatto che mi ha stupito sempre è la mancanza di delinquenza in zone ricche delle città, dove vivono i milionari in ville senza nome accanto al campanello del cancello.I gruppi di violenti scorrazzano invece proprio dove è loro concesso, tra la povera gente: si vede che per gli strizza cervelli nostrani, per i politici, specialmente di sinistra, essere poveri è una colpa su cui scaricare il marcio.Oppure si interessano di certi fenomeni come si studiano le scimmie, le formiche e i relativi comportamenti: dietro certi atteggiamenti esiste un grande razzismo che oso definire fascista, ma spesso è un fascismo di sinistra, il peggiore.Così i violenti possono agire, specialmente se minorenni e picchiano, rubano, violentano, ma poi sono prontamente perdonati da una giustizia fiacca, da un buon senso piccolo borghese, tanto piccolo.Le vittime stanno a subire e per loro ci sono teorie che li possono consolare.
Arduino Rossi