venerdì 22 maggio 2009

l vento della corruzione soffia ancora?

Tutto gira attorno alla “Romeo Immobiliare”, di Alfredo Romeo, che uscì da Tangentopoli con una condanna a 2 anni e sei mesi, mai divenuta definitiva. Nel 1989 la Romeo Gestioni vinse un appalto miliardario: doveva amministrare il patrimonio di 100 miliardi di Lire del patrimonio pubblico del comune di Napoli. Così il potere di questa società crebbe, stando a cavallo dei due poli politici. Nel 2007 riusciva a gestire 48 miliardi di Euro di immobili di Roma, Milano Venezia e altre città di tutta Italia: questo impero però seguiva rapporti “favorevoli e interessanti” con i politici e gli amministratori, secondo gli inquirenti. Intano i giudici stanno indagando e già pare che si possa allargare l'inchiesta, cercando non solo nella giunta partenopea di Iervolino. I politici si dichiarano sempre estranei agli scandali e non è giusto fare i forcaioli, ma secondo valutazioni internazionali, molto serie, la corruzione costa ai cittadini italiani 50 miliardi di Euro l'anno: la cifra corrisponde ai tagli di alcune finanziarie, che sono spesso molto dolorose per le nostre tasche. I corrotti difficilmente finiscono in carcere: qualcuno dice che la microcriminalità viene lasciata libera di agire per distrarre i cittadini dalla macro-criminalità, che li deruba in modo ben più consistente. Questa tesi è molto pericolosa e non basteranno i richiami di questa o quella autorità a ridare certezze nella gente: le ultime elezioni della regione Abruzzo hanno dimostrato che la sfiducia, espressa con un alto astensionismo, sta crescendo. La corruzione è bipartisan: riguarda i due schieramenti e non sarà la riforma della giustizia che ci libererà da tale malattia. La lontananza dei cittadini dallo Stato, che pare sempre più un feudo privato per molti, cresce sempre di più, come dimostra il successo della campagna del ministro Brunetta, fatta contro le basse rese della Pubblica Amministrazione. Chi parla male della politica, dei palazzi del potere, dei politici diventa popolare, conquista consensi. Si dice sempre che le istituzioni sono lontane dai cittadini, ma è pure vero che tutti noi sopportiamo ingiustizie palesi, chiudiamo un occhio per ogni favoritismo visto. La raccomandazione non si disdegna per un figlio disoccupato: tutti dobbiamo vivere e si tira a campare. Sì, c'è una cultura che favorisce la corruzione: non c'è quasi nulla di illegale per la maggior parte delle persone, ma l'arroganza di certi piccoli amministratori pubblici, di certi faccendieri vicini al potere, la sopportiamo per quieto vivere. Il pericolo che questa rassegnazione, accompagnata da atteggiamenti di anarchismo feroce senza sbocco, ci porti verso forme autoritarie, che per molti potrebbero essere il male minore: l'anti-politica, se non è seguita da riforme e un po' di giustizia, porta sempre verso soluzioni nefaste per la democrazia. I nostri politici onesti dovrebbero iniziare a pretendere di far funzionare gli organi di controllo sugli appalti e non chiudere gli occhi se a essere coinvolto in affari loschi è un personaggio del proprio schieramento. Inoltre c'è la caccia ai tesori nascosti dai corrotti: ci sono organismi internazionali specializzati in questi compiti e si potrebbero dimostrare molto efficienti nel recuperare i bottini celati pure all'estero. Anche se sarà solo una parte che ritornerà nelle casse delle amministrazioni comunali e pubbliche si darebbe fiato alla nostra economia in grave difficoltà. Non chiedo le impiccagioni pubbliche, ma almeno l'estromissione dei pubblici uffici dei colpevoli, sperando di ottenere sentenze definitive per almeno qualche colpevole. Pretendo troppo?Arduino RossiBrunetta e le pensionate del futuro.I piccoli delinquenti di periferia e non solo, crescono: era, sino a pochi anni fa, una caratteristica di alcuni Paesi con forte immigrazioni e parecchia emarginazione.I ragazzini violenti stanno arrivando pure da noi e le teorie sociologiche sono belle e pronte per impedire alla gente onesta di difendersi: i ragazzini più deboli, gli anziani soli, le donne sole rischiano sempre più e ai sociologi di turno questo non interessa.In genere, anzi sempre, loro vivono in quartieri ben protetti dalla polizia, che da noi è pubblica: un fatto che mi ha stupito sempre è la mancanza di delinquenza in zone ricche delle città, dove vivono i milionari in ville senza nome accanto al campanello del cancello.I gruppi di violenti scorrazzano invece proprio dove è loro concesso, tra la povera gente: si vede che per gli strizza cervelli nostrani, per i politici, specialmente di sinistra, essere poveri è una colpa su cui scaricare il marcio.Oppure si interessano di certi fenomeni come si studiano le scimmie, le formiche e i relativi comportamenti: dietro certi atteggiamenti esiste un grande razzismo che oso definire fascista, ma spesso è un fascismo di sinistra, il peggiore.Così i violenti possono agire, specialmente se minorenni e picchiano, rubano, violentano, ma poi sono prontamente perdonati da una giustizia fiacca, da un buon senso piccolo borghese, tanto piccolo.Le vittime stanno a subire e per loro ci sono teorie che li possono consolare.
Arduino Rossi