venerdì 22 maggio 2009

Beppe Grillo è pronto all'esilio a Lugano?

Beppe Grillo è pronto all'esilio a Lugano?


Il comico genovese si sta preparando per trasferirsi, armi e bagagli, in Svizzera, o meglio, non lui in persona, ma il suo blog dovrebbe forse espatriare: teme decreti e decretini, sempre pronti a censurare la libertà della rete.Ha acquistato un appartamento con la bella vista del lago di Lugano, vicino alla casa di Mina.Così il grillo parlante spiega questa sua decisione: "...ho scelto un angolino tranquillo e sicuro. Un posto carino, se rischio di finire al gabbio sono pronto... Scherzi a parte non ho paura di essere arrestato in Italia, ma il mio blog rischia veramente di essere censurato, oscurato, chiuso e io voglio essere pronto per ripartire immediatamente in un Paese sicuro che me lo consente.''Questa notizia lascia dubbiosi e perplessi allo stesso tempo: milioni di italiani hanno un blog personale, dove scrivono di tutto e si stanno inquietando.La rete è vasta e complessa: è possibile comunicare ed avere contatti con tutto il mondo, anche con Paesi dove la censura è cattiva, feroce con chi è ostile al potere costituito.I censori sono da sempre la genia più stupida della terra: chi non sa rispondere, ribattere alle opinioni altrui con argomenti, le vuole cancellare.Questi grigi individui non hanno l'intelligenza per dialogare: sarà sufficiente prenderli per il naso, facendo passare attraverso le maglie di controllo tutto ciò che si desidera.Si può censurare Internet?Sinceramente non so se sia possibile: non sono un esperto, ma più che censura è legittimo parlare di ostacoli e di difficoltà, che probabilmente diverrebbero delle complicazioni per chi vorrà aprire un blog.Invece solo un cretino potrebbe pensare di poter tappare la bocca a Beppe Grillo: lui può benissimo ripartire da Lugano, ma anche da Parigi, da Pechino o dove preferisce nel mondo.E' sempre il personaggio italiano più noto sulla rete e la sua immagine è internazionale, mondiale: il nostro Paese finirebbe tra quelli che limitano la libertà di parola, o così apparirebbe e lui diventerebbe un martire.Inoltre non mi immagino possibile fermare chi vorrebbe leggere e vedere il suo blog: qualsiasi ostacolo verrebbe facilmente superato dai navigatori appena capaci.No, Beppe Grillo probabilmente ha fatto una scelta comoda e di propaganda: se fuggisse veramente in Svizzera, o meglio, se il suo blog partisse da Lugano, darebbe di sé l'immagine del profugo, con un alone romantico da rivoltoso: a Lugano si rifugiarono gli anarchici nell'Ottocento, in Svizzera si nascosero fuggiaschi di tutto il mondo, da tutte le dittature del passato.Proprio da Ginevra partirono i rifugiati russi, per la rivoluzione, capeggiati da Lenin.Cosa a che fare Beppe Grillo con tutti costoro?Probabilmente nulla, ma guadagnerebbe moltissimo in popolarità: speriamo che nessun imbecille si svegli male alla mattina e voglia limitare la libertà della rete, temo per lui una vita politica breve.Sarebbe travolto dai fischi e dalle maledizioni di tutti coloro che sanno usare un computer, sanno navigare nella rete: in pratica la parte più evoluta del Paese si ribellerebbe e probabilmente supererebbe i divieti con stratagemmi.Ci sono pericoli per la libertà della rete?Probabilmente non ce ne sono, ma ne ho viste troppe da questa classe politica e ci si può attendere di tutto.Arduino RossiIl massacro in Nigeria, tra cristiani e mussulmani, i pirati somali, le corte islamiche sempre in Somalia, la guerra in Congo, i civili che muoiono come mosche, l'indifferenza dei politici e dell'opinione pubblica fa parte di una “tradizione” vecchia decenni, quanto la fine della decolonizzazione ad oggi.L'Africa interessa solo ai mercanti di armi e a quelli di materie prime, oltre agli investitori che non lasciano sviluppo, ma solo rapide speculazioni.I padroni dell'economia mondiale, che non sono i politici, ma i grandi uomini d'affari, ma pure i grandi gruppi di interessi, non vanno troppo per il sottile e per loto l'Africa, ma pure il resto del mondo è solo un terreno di speculazione e di guadagno, senza scrupoli e senza pietà.La morte e il dolore che si diffondono sul mondo sono frtto dei quattro cavalieri dell'Apocalisse?Il primo è bianco su un cavallo bianco e imporrà tirannide, il secondo è rosso sul cavallo rosso e porterà guerra, il terzo sarà verde sul cavallo verde e porterà pestilenza, il quarto è nero sul cavallo nero e porterà carestia, usura, miseria.Il mondo è ancora dominato da queste quattro maledizioni, ma da noi c'è stato un periodo di pace e di benessere: ora però, se non lo difenderemo, vedremo i quattro cavalieri all'orizzonti.
Arduino Rossi