venerdì 31 ottobre 2008

Gli Statali hanno il contratto, ma la CGIL non ci sta.

(statali contratto statalismo CGIL sciopero rottura contarttazione)

La Cisl e la Uil hanno confermato la firma al protocollo del governo, con 70 euro al mese, ma l'organizzazione sindacale Cgil non firma: sono troppo pochi.
I “fannulloni” avranno pure 113 euro in più nella tredicesima, con l'indennità di vacanza contrattuale per il 2008.
Lo scontro è duro e i contrasti sono pure forti tra le altre organizzazioni sindacali: le polemiche pare portino a fratture tra gli stessi lavoratori.
Carlo Podda, segretario generale della Fp-Cgil ha confermato gli scioperi già programmati in ambito regionale, oltre a uno sciopero generale ai primi di dicembre: "Iniziamo le procedure per la proclamazione immediata di uno sciopero generale che, nei tempi di legge, dovrebbe tenersi i primi di dicembre con manifestazione a Roma".
Nonostante le scuse del ministro Brunetta, che aveva dichiarato in un'intervista di “fregarsene” della contrarietà della Cgil, la vertenza non è rientrata.
Sicuramente i 3 milioni e 650 mila dipendenti pubblici non saranno soddisfatti dopo aver perso gran parte degli extra, incentivi vari, vedendo la sostituzione di questi soldi con solo 113 euro, che pare un regalo di Natale ai poveri.
I tempi sono difficili: avere un posto fisso e non rischiare di perderlo è già tanto in questo periodo complesso, con le prospettive nefaste che si vedono all'orizzonte.
La Cgil invece vuole scendere in campo contro il governo e mobilita la sua base contro Brunetta, il ministro più amato nel Paese, ma pure il più odiato tra gli statali:
la fama di ministro di ferro e le sue scelte unilaterali lo hanno reso la vittima principale di vignette satiriche e di derisioni di ogni tipo
La Cgil ora sarà sola a contrastare le scelte governative, ma è prevedibile che gli aumenti imposti, saranno gli unici e Brunetta non concederà un centesimo in più.
Quindi avremo pure i travet in piazza, con le bandiere rosse a urlare slogan per qualche decina di euro in più nello stipendio, con la rabbia di chi vede perdere potere e diritti consolidati: i dipendenti pubblici furono assunti a frotte durante la prima Repubblica, con l'idea di dare un posto a più persone, per avere poi fedeltà, specialmente nella cabina elettorale.
I dipendenti pubblici erano dei conservatori, dei fedeli al governo in carica, difensori dell'ordine costituito nella maggioranza dei casi.
I poteri si susseguirono e tutti, approfittando della loro posizione di maggioranza, imposero i loro uomini all'interno delle pubbliche amministrazioni: i democristiani, i socialisti, i comunisti, ma pure gli altri gruppi e partiti minori riuscirono ad infiltrare dei loro.
La raccomandazione era uno strumento sicuro, si dice, per mettere i propri protetti al posto giusto: così nacque una casta di privilegiati, che non potevano essere mai licenziati, che avevano più o meno discreti stipendi, che avevano pure il bisogno di inventarsi un lavoro per sentirsi importanti, in certi casi.
Nacque quella cultura della “complicazione degli affari semplici” tanto nota ai cittadini comuni, che si somma alle già numerose leggi e procedure ministeriali.
Da tutto questo, a torto o a ragione, scaturì l'odio popolare per tutti gli statali, che poi, negli ultimi anni, fu pure istigato dalla stampa.
I “fannulloni” sono cambiati con Brunetta?
Temo di no, anzi ora sono di più in ufficio a complicare le procedure.
Solo una rivoluzione che ponga alla base le necessità dei cittadini, con semplificazioni e scelte drastiche, ci libererà di una categoria peggiore di quella dei nullafacenti: è quella dei dannosi, complicati, insensati, fanatici applicatori delle procedure confuse e astruse.
Costoro hanno un solo scopo: auto convincersi, da bravi burocrati, di essere pure intelligenti, mentre le imprese, già in difficoltà si impantanano tra cavilli e bizantinismi.
Prima di mandare al lavoro i fannulloni, prima di parlare di merito è giusto rimettere nel mondo reale troppi lavoratori virtuali, che trascorrono le loro esistenze a fare gincane tra commi e direttive, ancora oggi con un linguaggio barocco, che è simile a quello che si legge nei libroni degli archivi storici del XVII secolo.
Arduino Rossi

giovedì 30 ottobre 2008

La rana in croce di Bolzano

(croce crocefisso crocifisso crocifissi crocefissi rana anfibio rane anfibi offessa villipendio al cristianesimo)

L'artista tedesco Martin Kippenberger lanciò una provocazione, come spesso fanno gli artisti.
Fu accolta dal museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano, il maggio scorso: la rana crocefissa fu esposta tra polemiche e difensori, così da dare allo scaltro artista teutonico un bel po' di pubblicità gratuita.
Ora c'è la notizia che la direttrice del museo, anzi del Museion, la svizzera e ginevrina Corinne Diserens è stata licenziata.
Papa Benedetto XVI durante il suo soggiorno a Bressanone sottolineò che quella immagine insultava il sentimento religioso dei cristiani, ma a quanto pare la faccenda non interessava alla fondazione del museo Sudtirolese, poi i debiti fecero il miracolo: la signora direttrice aveva causato un buco nel bilancio della fondazione e nonostante la sua origine svizzera, era stata poco accorta.
Le perdite ammontavano a 500 mia euro.
Il consiglio di Fondazione, che gestisce il museo, ha spiegato così la scelta di licenziare la spendacciona e imprecisa, (incredibile, ma vero) ginevrina: "Alla base della decisione ci sarebbe la difficile e pesante situazione finanziaria.”
Quindi non fu l'insulto a 2 miliardi e 300 milioni di cristiani che provocarono il licenziamento della signora in questione e la fece tornare a casa sua, a Ginevra, Patria di banchieri e di Giovanni Calvino: fu il dio denaro, che sta sopra tutto in questa epoca volgare, a “punire” l'ardimentosa esperta di anfibi.
L'arte come provocazione fa parte del gioco, contemporaneo, per la fama dell'artista, o presunto tale e per la vendita, a caro prezzo, dell'opera, che senza pubblicità varrebbe nulla, anche se stupenda.
Così la famosa “merda d'artista” in scatolette, si sperano vuote, giocarono con ironia e intelligenza contro questa commercializzazione di qualsiasi opera artistica, specialmente se frutto di scaldalo, polemiche e tante parole, anche insulse.
Invece l'insulto e il disprezzo verso il sentimento dei cristiani, poco conta, contro la fede di chi oggi teme di mostrare il volto nelle scuole, sui posti di lavoro, perché è seguace di un “tizio” messo in croce 2.000 anni fa: la rana in croce fece ridere, forse e spesso, in modo sguaiato molti .....democratici in Italia e all'estero.
Offendere i simboli religiosi significa offendere i sentimenti delle persone, la loro dignità come tali: infatti trovo di cattivo gusto e punibile, con ammende e non con punizioni corporali o linciaggi, chiunque derida i testi sacri, o i fondatori di qualsiasi fede, cristiana, islamica, buddista, o induista, ma pure animista che sia.
La polemica solita sta nel fatto che c'è una componente politica nostrana pronta a difendere e ad accusare chi insulti l'Islam, l'Induismo o il Buddismo, ma vanti il diritti di calunnia e di linciaggio morale, come fosse uno dei fondamenti della libertà personale di ciascuno, verso la fede di Cristo, specialmente contro il cattolicesimo.
Le polemiche sono ovvie ed è fin troppo facile far notare a tali signori le loro contraddizioni, la loro mancanza di obbiettività e di oggettività, ma si sa, le fedi laiciste non ammettono dubbi: si reggono su luoghi comuni e banalità consolidate nel decenni, se non nei secoli.
E' legittimo parlare di dogmi di fede laiche, che, quando vengono messi in dubbio, fanno scattare il sogghigno, il disprezzo, ma mai risposte sensate: non si va mai oltre il sentito dire.
Infatti tutti parlano di cristianesimo, ma nessun laico, o quasi mai, ha letto almeno i Vangeli: la Bibbia è troppo luna e farebbero fatica, non pretendo tanto.
Quando si fanno osservazioni sui testi religiosi rispondono con frasi inventate, che i testi biblici non hanno, così scaturisce tutta una sequela di pseudo vangelo, basato su sciocchezze dette: ne esce un Gesù moralista e castigatore di costumi, Sodoma e Gomorra furono distrutte per i peccati sessuali (invece furono punite perché derubavano i poveri, le vedove e gli orfani, oltre per non aver ospitato gli stranieri).
Quante stupidaggini si sentono e io ho scommesso con i soliti “sicuri di sé” tante volte: “mille ma non più mille” non esiste nella Bibbia, la mela di Eva non c'è nella Genesi.
Sino ad oggi nessuno è tornato a pagare le scommesse: hanno fatto tutti i “portoghesi”.
E' un peccato che i laici non siano di parola e non risarciscano i loro debiti: a quest'ora sarai molto ricco.
Arduino Rossi

mercoledì 29 ottobre 2008

Omicidio Meredith, c'è una condanna.

(omicidio di Perugia omicidi italiani assasini crimini assassinati assassinata)


La prima sentenza è per Rudy Guede: è di 30 anni di carcere.
Il giovane l'ivoriano non ha ottenuto attenuanti ed è stato condannato per omicidio volontario, con l'aggravante della violenza sessuale.
Ha evitato l'ergastolo e l'isolamento diurno solo perché il rito abbreviato non lo prevede se non con l'aggravante del furto, contestata invece a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox.
Quindi si attende l'altro processo per i due ex fidanzati, forse già segnato da questo primo giudizio con rito abbreviato: l’accusa è di aver ucciso, durante il tentativo di imporre un gioco erotico, l'inglese Meredith, che, secondo il PM, si era ribellata con determinazione, per questo motivo era stata soppressa.
Secondo l'accusa come sottofondo c'è l'uso della droga con sesso e abusi vari: quindi, se fosse vero, il movente sarebbe squallido, futile, per scopi torbidi, di persone dalla coscienza alterata dalle sostanze stupefacenti.
Ora è il turno della difesa smontare questo quadro accusatorio, ma pare tutto molto complesso e in salita.



I tre paiono proprio i personaggi adatti a rappresentare un certo tipo di gioventù insensibile, predisposta al crimine, senza remore, né limiti, predatrice e feroce: così la stampa e la televisione descrivono gli accusati del delitto di Perugia.
Senza entrare, come sempre nel dibattimento, anzi rimanendone totalmente fuori, lasciando ai periti il loro lavoro, la raccolta delle prove scientifiche da confutare o smontare, pare proprio che questo caso giudiziario, per la sua componente internazionale, senza differenze di razza, abbia attirato la curiosità di mezzo mondo.
Ora è forse più interessante capire come è stato proposto all'opinione pubblica questo omicidio: abbiamo sesso, droga, giovani senza limiti e senza punizioni, genitori sempre pronti a perdonare, a nascondere i figli colpevoli, a difenderli.
Se il fatto sia vero oppure non lo sia non conta per i mezzi di comunicazione: i processi mediatici cercano “altri imputati”, che probabilmente non hanno nulla a che vedere con gli avvenimenti, con le personalità reali degli accusati.
Si descrivono delle caricature, da mostrare all'opinione pubblica: in questo caso abbiamo il nero, che non si è inserito nella vita civile, nonostante l'adozione, nonostante tante buone cose ricevute.
Sempre in questo romanzo popolare, proposto e imposto, c'è pure il rampollo di buona famiglia che prometteva bene: era lanciato nella carriera, ma aveva delle brutte abitudini, cattive tendenze.
In fine c'è la bella diabolica che se ne approfitta della fanciulla ingenua, che odia per la sua purezza, la sua limpidezza e la assassina.
Io sono certo che gli imputati, ma pure la vittima di questa tragedia, non assomiglino neppure un po' a queste descrizioni: hanno le loro personalità articolate, contraddittorie, come tutti.
Invece l'immagine che ne esce, leggendo i giornali, o accendendo la televisione è proprio questa semplificata.
Tutto ciò quanto pesa sul percorso della Giustizia?
Temo parecchio: il processo virtuale, fatto su Internet, o nei dibattici televisivi, prende sempre più importanza.
In un mondo dove l'immagine e l'apparenza è tutto, queste sceneggiate forse diventano dei macigni con cui la giurisprudenza dovrà fare i conti: in Gran Bretagna i tre sono tutti colpevoli e si attendono sentenze esemplari come questa a 30 anni per Rudy Guede.
Negli Stati Uniti si è convinti che Amanda sia innocente e con lui, quasi pulito, c'è Raffaele Sollecito.
Gli assassini sono sempre gli uomini neri da quelle parti?
Invece il processo reale cerca colpevoli e innocenti con le prove reali, indifferente alla psicologia degli imputati: è tutto un dibattito e un'interferenza tra polizie scientifiche, esperti che criticano, perizie di parte che contestano.
Quindi questo sarà un giudizio oggettivo?
Noi che restiamo fuori da tutto ciò siamo un po' perplessi, confusi e attendiamo, magari con i nostri pareri già consolidati.
Un fatto è certo: esiste un tipo di gioventù, che da sempre conosce eccessi, abusa di se stessa e degli altri.
E’ il delirio di onnipotenza che in un'età della vita fa tanto male alla salute e non solo.
Non si sa se è stato questo lo spirito diabolico che ha favorito l'omicidio di Perugia, ma la convinzione di essere potenti, scaltri, intelligentissimi, da poter fare fessi chiunque è molto diffusa tra i ragazzi, quelli che sperano, ambiscono molto.
La perdita del rapporto con le famiglie e il proprio ambiente può fare il resto: sesso, droga, alcool sono così usati e abusati.
Non è una questione di morale infranta, ma semplicemente di salute fisica e mentale guastate.

Arduino Rossi

martedì 28 ottobre 2008

Ai soliti puristi della razza Obama non è simpatico


(Elezioni negli Stati Uniti 4 Novembre 2008 Presidente degli Stati Uniti d'America USA Vice presidente)

Qualcuno vuole Barak Obama morto: sono i neonazisti statunitensi, gli skinheads volevano assassinarlo con altre personalità nere del Tennessee.
Sono stati gli agenti federali a scoprire il complotto contro il candidato democratico: questi tentativi criminali sono qualcosa di prevedibile, purtroppo, perché, per certe menti, un presidente nero è un segno che preannuncia la fine del mondo.
Il colore della pelle è solo una “questione estetica”: ciò che conta sono i pensieri, che non hanno colore e neppure un'appartenenza razziale.
Il nostro Obama sarà forse presidente: le elezioni diranno se McCain è riuscito a recuperare sugli indecisi oppure dovrà consegnare la Casa Bianca a un nero, proprio lui, che è un pronipote di proprietari di schiavi.
Sarebbe certamente bello immaginare l'uomo più potente del mondo un nero, così da mostrare a tutto il mondo che il merito vale più dell'appartenenza a questo gruppo o all'altro di potere, a questa o quella famiglia, o a quella pura etnia bianca.
Chiunque potrebbe diventare presidente, in un Paese democratico, si diceva tempo fa.
Obama sarà migliore di Bush?
Chi vivrà vedrà.
Ora le culture razziste subiranno una grande sconfitta, per secoli i popoli dell'Europa, ma pure altre etnie, si sentirono superiori ai neri: li resero schiavi, li dominarono, costringendoli a lavori umili.
Sì, un presidente nero alla Casa Bianca è proprio la morte per tutte le idiozie dei cultori delle razze superiori, o presunte tali.
Se non sono riusciti questa volta ad ucciderlo, ci riproveranno in futuro: l’imbecillità criminale non si arrende facilmente.
Il razzismo ebbe origine forse, oltre da teorie di estrema destra consolidate negli anni Trenta del secolo scorso, pure da versioni degenere della teoria di Darwin: il darvinismo o meglio i darwinismi fecero da piedistallo a molti discorsi pericolosi, criminali, del Novecento.
Tutto questo non ha nulla a che vedere con il grande scienziato inglese, ma la selezione della specie, il più forte che sopprime il più debole (in realtà Darwin parla di adattamento all'ambiente e non di forza), fu usato come base per creare ideologie razziali insensate.
L'adattamento all'ambiente non segue i nostri parametri: non si parla di superiore e inferiore, ma di capacità di adattamento o meno, con conseguenze strane, come per i casi di specie inferiori per intelligenza, ma superiori per resistenza, come gli scarafaggi.
Sarebbero loro gli esseri dominanti in caso di olocausto nucleare, ma è difficile considerarli superiori a tutti i mammiferi, agli uccelli, pure ai rettili che si estinguerebbero, perché non adatti all’ambiente radioattivo.

Ora un presidente nero pare proprio una bella notizia: a sinistra si esulta, ma a destra, in Italia, dicono che Obama ha copiato, nel suo programma certe idee del programma del nostro e nostrano centro destra.
Si sa che noi italiani ci piace salire sul carro del vincitore, qualsiasi vincitore sia: si può dire che ci piace vincere sempre e a tutti i costi.
Ora Obama, salvo mutamenti di rotta negli ultimi giorni, ha già molti estimatori in Italia: viene tirato per la giacca e presentato come loro amico.
Non temano chi si aspetta cose strane, nuove: il colore della pelle è scuro, ma non ci saranno scelte sconvolgenti.
Obama non metterà in subbuglio l’ideologia degli interventi militari e di caccia ai terroristi: ci saranno più sussidi per i poveri negli USA, qualche assegno familiare, ma questa è una questione interna.
Forse in tanti resteranno delusi, io mi metto già tra costoro: il colore della pelle non conta: siamo tutti esseri umani, nel bene e nel male.
Arduino Rossi

lunedì 27 ottobre 2008

In quanti furono a manifestare a Roma?


(manifestazione circo massimo Roma Veltroni Berlusconi Pd Idv Pdl)

Furono 2.500.000 o solo 200.000 i manifestanti che scesero in piazza a Roma, contro il governo Berlusconi?
Il presidente del consiglio prende le distanze ed accusa: ''Non sono riuscito a vedere le immagini della manifestazione. Ho sentito solo le dichiarazioni della Questura di Roma e non posso che dire, come hanno già detto altri, che questa e' la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie.”
Dall'altra parte Veltroni è convinto della sua vittoria, almeno per il numero degli scontenti in strada: ''Il governo farebbe bene ad ascoltare la voce della società italiana.”
Che in Italia la matematica non piaccia è risaputo, ma non riuscire a stabile quanti siano, indicativamente, i partecipante a una manifestazione è veramente incredibile: si vede che non si vuole usare i metodi statistici, scientifici, quasi indiscutibili e si preferiscono quelli della politica.
Chi sarà il bugiardo?
E' una questione di fede, politica ovviamente.
Per Veltroni questa era una sua prova personale, un successo necessario per mantenere il suo posto di Segretario del Partito: c'erano dei dubbi e delle discussioni che criticavano il modo di fare opposizione di Veltroni.
Solo una grandissima risposta, un'enorme manifestazione avrebbe ridato una spinta alle scelte del delfino di Prodi.
Un successo il segretario del PD lo ha ottenuto: ci sono i primi segni di riappacificazione tra il PD e l'Idv.
Antonio Di Pietro ha spento un po' le polemiche: “Non ho nulla da rimproverare a Veltroni.”
Inoltre il malcontento sta avanzando in certe categorie sociali: gli insegnanti, i pubblici dipendenti si stanno organizzando in scioperi, ma il resto del Paese pare indifferente ai dibattiti politici.
C'è pure un po' di incoscienza, convinti che la crisi finanziaria non ci riguarda: la Borsa è lontana dagli italiani, tranne per i pochi sfortunati che ci hanno creduto sino a ieri.
Qualcuno vede dei vantaggi, con il calo della benzina, la crisi delle fabbriche e della produzione è ancora lontano: si parla, nell'opposizione, che bisogna aiutare la borsa della spesa e non la Borsa delle azioni.
Questa demagogia, un po' facile, non cerca di capire che tutto è collegato e non è vero che i guai degli altri non ci riguardano: esiste in questo mondo uniformato, una strana catena, non proprio quella di Sant'Antonio, ma che porta bene o male, a secondo dei casi e degli eventi.
Il capitalismo finanziario è l'unico sistema che abbiamo, bello o brutto e non è stato sostituito da nulla: ora bisogna curarlo, ma è molto difficile.
Posso essere cattivo con una domanda?
I nostri politici hanno capito cosa sta capitando?
La crisi del 1929, quella paragonata a questa per importanza e gravità, sconvolse il pianeta, non ancora globalizzata: da quella situazione il mondo mutò e lo fece in peggio.
Le banche sono da salvare, ma bisogna pure riempire le borse delle spese, altrimenti la gente avrà fame di cose necessarie e non necessarie: allora diventerà cattiva e i potenti, per salvare le loro poltrone sotto i loro grossi sederi, cercheranno i soliti capri espiatori.
A chi toccherà questa volta?
Saranno ancora gli ebrei, gli zingari, i comunisti, i misteriosi speculatori che agiscono nell'ombra?
Quando la rabbia cresce cerca delle vittime: per ora tutto tace, ma, pur non volendo essere pessimista, il peggio non è ancora arrivato.
La maggioranza e le opposizioni avranno occasione per accapigliarsi, per dirsene di santa ragione: Veltroni e Di Pietro avranno la possibilità di far sentire le loro voci, organizzare la rabbia popolare in movimenti, ma forse sarà meglio agire senza essere sempre in campagna elettorale.
E' un lusso che non ci possiamo permettere: non pretendo parole dolci, d'amore, ma questi continui insulti tra le parti e questa mancanza di lealtà e un minimo di oggettività fanno solo male.
Veltroni ha adunato milione di oppositori arrabbiati contro il governo?
Erano in pochi e isolati dal Paese, tutto compatto con Silvio?
Invece i dubbi che i signori politici siano adeguati e non si rendano conto cosa stia capitando preoccupa: Berluscono sta già accusando gli speculatori, che danneggiano l'economia reale.
E' come accusare le talpe di scavare gallerie, le tarme di mangiare il legno: fanno il loro “mestiere”, mentre i politici devono pure loro agire, con anti-tarme se è necessario, prima che il tetto crolli sulle nostre teste.
Arduino Rossi

venerdì 24 ottobre 2008

Pio XII diventerà Beato? Pio XII Santo, Israele e politica estera

(Pio XII Madrid - papa vaticano Pio XII - Santo, Israele e politica estera)

In Israele il Papa del tempo dell'olocausto non piace proprio: Pio XII governò la Chiesa Cattolica dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale sino agli anni bui dell'inizio della guerra fredda.
Il postulatore della causa di beatificazione di questo Papa molto discusso, padre Molinari non ci sta e risponde con determinazione contro il ministro israeliano per le Questioni sociali, Yitzhak Herzog: "Queste affermazioni sono un'ingerenza su un affare interno della chiesa cattolica."
Cosa non va nel Pontefice di quel periodo?
Sicuramente il suo silenzio, per quanto riguarda la Shoah, non piace a una certa storiografia, inoltre è pure odiato per la sua ostilità al comunismo: fu il Papa della scomunica agli elettori comunisti, che fu tra le principali cause della sconfitta elettorale social comunista nel 1948.
Per spiegare la posizione di Pio XII bisogna capire il periodo: c'erano due forze politiche che dominavano il mondo, il comunismo di Stalin e il nazismo in Germania.
I nazionalismi esasperati, lo scontro tra ideologie, gli odi razziali, favorirono il sorgere di conflitti epocali, tra nazioni, coinvolgendo interi continenti.
La Chiesa Cattolica allora, come oggi, era continuamente minacciata, attaccata, accusata: rischiava da destra e da sinistra, le comunità cristiane furono perseguitate da entrambi i fronti.
In questa ottica che si può capire la politica, definiamola pure, troppo prudente di Pio XII.
Non denunciò la Shoah, ma permise ai conventi e all'interno dello stesso Stato Vaticano, di assicurare un rifugio a tutti i perseguitati, anche ai comunisti, agli anticattolici, agli ebrei, seguendo lo spirito cristiano: per questo motivo tanti religiosi e religiose pagarono, furono deportati nei campi di sterminio nazisti.
Ora giudicare con il senno del poi tutto questo pare alquanto strano, se non incomprensibile.
Infatti il problema non riguarda solo il Pontefice e se sarà o non sarà Beato: sicuramente le dichiarazioni del ministro israeliano paiono quantomeno inopportune, lesive della libertà religiosa della Chiesa Cattolica.
Per spiegare l'antisemitismo e cercare di capire quali siano le responsabilità in ambito cristiano e cattolico occorrerebbe troppo tempo: gli ebrei furono rinchiusi per secoli nei ghetti, furono chiamati Giudei, non perché appartenenti alla tribù di Giuda, ma per ricordare Giuda Iscariota, il traditore di Gesù.
Sì, di odio contro gli ebrei ne è stato seminato tanto per secoli, ma Pio XII forse non fu responsabile di questo, o sicuramente non fu il Pontefice che favorì tanto astio.
Lo scontro e le incomprensioni hanno origini antiche, ma certamente si legano a situazioni attuali: anche oggi come al tempo di Pio XII ci sono poteri, nazionalismi, religioni che si scontrano.
Ancora una volta i cristiani, i cattolici, sono tra i due fronti, odiati da entrambi.
Benedetto XVI deve mantenere buoni rapporti con l'Islam, anche quello radicale, con gli Stati islamici, per difendere le minoranze cristiani presenti, che soffrono persecuzioni ed emarginazione.
Inoltre c'è una realtà laica, legata pure ad alcuni gruppi finanziari, all'influenza degli ebrei americani, che vorrebbero la Chiesa spostata con chiarezza contro l'Islam, senza dialogare con i "nemici", tra cui la repubblica iraniana, la Siria e altri Stati canaglia o quasi.
Qualcuno sostiene che le campagne mediatiche contro il Vaticano, come quelle dei preti pedofili, siano organizzate e amplificate da questi poteri forti, da queste "associazioni" economiche, finanziarie e nazionali.
Se sia vero non si sa, ma qualche sospetto esiste, almeno tra coloro che non si fanno prendere dall'emozione, ma preferiscono la ragione, il ragionamento, la razionalità.
Quindi di interferenze si può parlare senza remore.
Si usa Pio XII, con le solite ricostruzioni storiche di parte, poco attente ai fatti, agli avvenimenti, al periodo storico in questione, per riproporre vecchie teorie accusatorie, al fine di ottenere dei vantaggi: mutare la politica estera del Vaticano a proprio favore.
Si può dire che la storia si ripete.
Arduino Rossi

Barack Obama sorpassa John McCain.

(obama maccan - obama tax plan -obama muslim -obama vs maccan elezioni del presidente degli Stati Uniti d'America USA)


Barack Obama sorpassa John McCain.

Quanto sta costando a McCain la politica economica di Bush?
Forse perderà le elezioni e sarà pure una brutta sconfitta, se i sondaggi saranno confermati: secondo Zogby, Obama ha 10 punti percentuali sul suo rivale.
Ora vanta un bellissimo 52% contro un povero 42% di McCain: si vede che il ceto medio americano, sempre più in difficoltà, non si fida più di una politica che ha causato tanti danni.
Mancano 13 giorni all'Election Day: nulla è escluso, ma Obama ha guadagnato l'1,3% in un giorno e McCain ha perso lo 0,4%.
Forse i dubbiosi si stanno schierando con il probabile primo presidente di colore alla Casa Bianca.
Si vuole cambiare finalmente linea politica?
Quali sono gli errori di Bush?
Gli interventi militari a caccia di terroristi in tutto il mondo, tranne dove forse si doveva intervenire, hanno favorito la crescita del prezzo del petrolio, ma soprattutto il mancato controllo sul comportamento di certe banche, che non avevano scrupoli di favorire mutui facili, hanno spinto fino all'assurdo la speculazione sugli immobili, sino a far scoppiare la bolla.
Così la garanzia dei prestiti si svalutava, i tassi crescevano e resero impossibile il pagamento delle rate per troppa gente: gli immobili non valevano più il capitale prestato e le banche, come si sa, si trovarono in grave difficoltà.
Il controllo sulle attività spericolate, al limite dell'onestà, almeno quella morale se non legale, è completamente mancato: una cultura economica, fatta tutta di guadagni facili, è terminato male.
Avremo milioni di disoccupati in tutto il mondo, recessione, povertà in aumento.
Ci sarà finalmente una nuova guida e una nuova filosofia al potere negli Stati Uniti?
L'ultima super potenza rimasta è l'unica che può decidere delle sorti economiche del pianeta?
In questo momento storico sicuramente sì, non solo per il peso finanziario del gigante americano, ma per la presenza di capitale di origine statunitense in tutto il mondo, in particolare in Asia: il denaro che circola in ogni luogo, accettato in quasi tutto il pianeta, è sempre il dollaro.
C'è tutta una cultura e un'ideologia che sta alle spalle della speranza di un presidente di origine africana: c'è un vecchio tipo di populismo, di canti e di retoriche attorno al popolo degli ex-schiavi, pronti a mutare, sovvertire l'ordine dei bianchi conservatori, se non reazionari.
Inoltre Obama ha pure un padre emigrante africano, di fede islamica, da qui tante strane ipotesi sul personaggio.
In verità il colore della pelle e l'origine etnica non significano nulla: si può essere conservatori o progressisti, a secondo dei casi, delle situazioni, delle convenienze.
Un mutamento della politica economica del nuovo presidente, si spera, darà fiato alla finanza statunitense e mondiale, ma per la politica estera le scelte coraggiose, i cambiamenti di rotta, saranno più lenti.
L'interventismo militare probabilmente non cesserà, restando incomprensibile il senso e la strategia di tutto ciò: le giustificazioni ufficiali non sono sufficienti a chiarire un tale dispiego di uomini e di mezzi.
Vedremo se Obama, se vincerà le elezioni, avrà il coraggio di scelte nuove.
Avremo meno navi da guerra nei mari, meno soldati a caccia di fanatici pronti a farsi esplodere con cinture imbottite di esplosivo?
Vedremo se saprà usare altre strategie e più determinazione per imporre i valori democratici: non più cannoni per esportare la democrazia, ma il peso dei dollari americani, oppure semplicemente l'uso ancora più accorto degli strumenti di diffusione del pensiero, come le televisioni, le radio e in particolare internet.
Quindi meno bombe "intelligenti" e più dialoghi, parole, scelte pratiche e propaganda, per favorire la libertà di pensiero in tutto il mondo.
Forse è proprio questo che temano i potenti della terra e in conseguenza questa strategia non sostituirà quella della guerra, delle conquiste, del controllo del territorio con i bombardieri.
Arduino Rossi

Fiumi di alcool scorrono in Italia.

(Alcool alcol alcolismo alcolisti acolista alcoliste alcolizzati alolizzato alcolizzata)


Nove milioni di italiani rischiano per l'alcool: si inizia verso gli 11 anni, un ragazzo su 5, tra gli 11 e i 15, abusa dell'alcool.
E' un'abitudine nordica, dei Paesi del Nord Europa, che sta prendendo piede anche da noi: il bere tutto assieme, lontano dai pasti, il fine settimana, il “binge drinking”, il bere troppo è una moda diffusa ormai.
Dalla I Conferenza nazionale sull'alcool, organizzata dal ministero del Welfare, sono usciti dati allarmanti: 25% della mortalità dei giovani maschi è attribuibile a cause legate all'alcool, mentre pure per le ragazze la situazione è preoccupante con un 10% di mortalità.
La questione è pure molto grave tra gli anziani, con 3 milioni di bevitori eccessivi per chi ha più di 65 anni.
Ci sono 25.000 morti all'anno per l'alcool e sono decessi tutti evitabili.
Abbiamo un 50% di incidenti stradali provocati sempre dall'eccesso di alcool.
Sballo, divertimento, con abusi fa parte di un cultura, anzi di una sotto cultura molto diffusa: lottare contro luoghi comuni e scemenza allo stato puro è spesso difficile. Non è questione di fare prediche, neppure di essere puritani senza peccato.
Combattere la logica del “divertimento” che spinge a stordirsi con l'alcool significa esporsi allo scherno, ad accuse di vario genere, tra cui quelle di essere dei pedanti.
La fuga che l'alcool ti permette di fare dal mondo, dai problemi, dalle difficoltà piccole e grandi, da sempre affascina molte persone, in particolare maschi, ma ora il tabù rivolto al sesso femminile, che impediva di bere, perché tipico di donne indegne, di cattive femmine, ora sta cadendo.
Le casalinghe bevono, le donne sposate e separate o sole, talvolta bevono: per fortuna la maggioranza del sesso gentile prova ribrezzo per gli eccessi dell'alcool.
Ora questo bel Paese si trova con 9 milioni di individui che tendono ad alzare troppo il gomito: appartengono a tutti i ceti sociali, a tutte le categorie e non è solo un modo di essere tipico dei disoccupati, dei cassaintegrati, come si ritiene solitamente.
Ci sono pure imprenditori, donne eleganti, liberi professionisti, sino all'operaio comune.
La preoccupazione sta ora per i ragazzi, che iniziano in troppi già a 11 anni, in quella fase delicata, confusa che è la preadolescenza, periodo zeppo di gesti infantili, insensati, di ribellione agli obblighi degli adulti, tra cui quello di farsi una o più sbronze per dimostrare che possono fare tutto, che loro non temono nulla e sono superiori a tutti.
Un malessere profondo, una grande insoddisfazione sta alla base e dentro certi atteggiamenti da rivoltosi, in quella età strana.
Pare che ai nostri ragazzi abbiano rubato il futuro: questa generazione di adolescenti, per la prima volta dopo molti anni di crescita e benessere, hanno di fronte un avvenire incerto, precario.
Non sanno sognare e non sanno progettare, sfiduciati pure perché vedono spesso gli adulti in difficoltà, che affannano.
Infatti ambiscono tutti di fare i calciatori e le veline, a livello popolare, mentre per gli altri ci sono già pronti i lavori da ereditare dal papà.
Non stiamo lasciando ai nostri ragazzi un bel mondo in cui vivere: paure, angosce, devastazioni ambientali e non ultimo il brutto che avanza nelle città, nelle periferie, con discariche e fabbriche abbandonate.
Inoltre tra gli adulti c'è sempre più una fame insaziabile di denaro, che li spinge ad agire con ipocrisia e con ferocia con i suoi simili.
Questi soldi son sempre più rari, difficile da racimolare, sia nel mondo degli affari, sia per le difficoltà di entrare in qualsiasi professione: non bastano gli studi, neppure la buona volontà, è tutto difficile.
Così, se il mondo è cattivo, è meglio non vederlo, stordendosi con un po' di birra, con i liquori, magari scadenti, creando poi tanti problemi a se stessi e agli altri, anticipando la propria morte di anni.

Arduino Rossi

La guerra delle cifre per il pacchetto energia e clima dell'Ue al 2020.

(energie alternative pacchetto energia solare elettrica eolica nucleare)


La guerra delle cifre per il pacchetto energia e clima dell'Ue al 2020.
Il famoso e famigerato pacchetto 20-20-20, che si può spiegare con una riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica (CO2) per il 2020, con un altro incremento del 20% dell'efficienza energetica, con un aumento del 20% dell'energia prodotta da fonti rinnovabile.
Il balletto delle cifre oscilla dall'otto al 27 miliardi di euro all'anno: per l'Unione Europea l'Italia dovrebbe investire in scelte ambientali dal 9,2 al 12,3 miliardi all'anno, mentre il ministro Prestigiacomo sostiene che il tutto è di 18,2 miliardi, che rappresenta un bel 1,14 % del Pil, contro lo 0,51% allo 0,66% del Pil delle previsioni europee.
Tutte questi investimenti porteranno delle ricadute sull'economia, tra cui una minore dipendenza dall'estero per le fonti energetiche, diminuzione della spesa petrolifera, con vantaggi tecnologici e occupazionali.
Lo svantaggio sarà tutto nei costi che l'industria e il sistema Paese dovranno assorbire in questi anni, che si prospettano di crisi.
Quindi queste cifre possono favorire una politica economica o un'altra decisione, a secondo del calcolo dei vantaggi, che saranno naturalmente maggiori su investimenti meno costosi.
Dall'Ue sono giunte risposte sorprese e da Roma invece c'è un po' di stizza: oltre al ministro Prestigiacomo pure il ministro Brunetta, forse forte della popolarità ottenuta sul campo per la battaglia combattuta contro i fannulloni, si è immischiato nella faccenda, pur non trattandosi di una questione tipica del suo dicastero.
Ora la Confindustria spinge per modificare questo “maledetto” pacchetto, tanto nocivo alle loro imprese, mentre tutta l'opposizione insorge per l'Europa e per l'ambiente: il clima cambia e tutti ce ne siamo accorti, ma pure la crisi avanza decisa e terribile.
Ora l'ambiente è un mio grande amore, un mio terribile timore, come per tutti i cittadini: ambiente, lavoro e crisi economica, criminalità e terrorismo sono questioni che non fanno dormire di notte molti, tranne pochi fortunati, o pochi incoscienti.
Di Pietro accusa sempre Silvio Berlusconi di fare i suoi interessi, infischiandosene dell'ambiente e della scuola, oltre delle difficoltà economiche degli italiani.
Ora il dilemma è tragico e ridicolo allo stesso tempo.
E' preferibile trovarsi il mare alle porte di Milano, con le palme sulle Alpi, o investire un po' di soldi nelle nuove tecnologie?
E' meglio acquistare immobili di prestigio, ultimi investimenti sicuri, oppure spendere in energia alternativa, rinnovabile?
La risposta da parte del cittadino medio, dell'imprenditore comune nazionale è prevedibile.
Siamo certi che sarà una scelta oculata, la migliore per il nostro futuro?
Avere i coccodrilli nel Tevere e nel lago di Garda sarà pure qualcosa di interessante: si eviteranno i viaggi all'estero, i safari fotografici in Africa, ma avremmo molti problemi, tra cui i cicloni, la desertificazione, quindi fame e sete, miseria e devastazioni.
Questo quadro così drammatico è probabile, anche se tra anni: ora è giusto trovare delle soluzioni intelligenti.
Rivediamoli pure questi conti e questi costi, forse si potrà ritardare di un anno scelte necessarie, ma non credo che potremo fare a meno di sviluppi differenziati delle fonti energetiche, dal risparmio allo sviluppo delle fonti rinnovabili: non scordiamoci che poi ci saranno delle riduzioni dei consumi.
Il petrolio e il gas naturale saranno sempre più costosi in futuro: non speriamo troppo nell'abbassamento attuale dei prezzi.
Io sono convinto che la questione è più di mentalità e di cultura imprenditoriale, che di spese e sprechi di capitali.
Rivediamo pure il metodo, ma rispettiamo queste priorità per il 2020: 20,20,20 sono numeri troppo importanti per il futuro dei nostri figli.

Arduino Rossi

sabato 18 ottobre 2008

Lettera ai compagni della CGIL

(compagni compagne compagnoni comunisti comunismo aindacati sidacalismo sindacalisti)


Da tempo osservo e sto attento alle “stranezze” della vostra politica sociale: sono sempre stato un vostro avversario, ma non da destra, come qualche cretino pensa, ma da sinistra, di una sinistra che non esiste più perché ....massacrata.
Ora fate la guerra al razzismo, che in Italia non esiste: siete convinti, come tutti i marziani, abitanti del pianeta rosso, che la nostra realtà sia quella del Sud degli Stati Uniti degli anni Trenta o degli anni Cinquanta: non ci sono croci bruciate ed incappucciati, ma solo tante persone che hanno paura.
E' in corso pure una guerra tra poveri: un certo tipo di capitalismo, quello straccione e negriero, ha fatto arrivare in Italia tanti disperati, per pagare di meno la manodopera, per abbassare le “pretese” salariali dei ceti più poveri nazionali.
Cosa fa il sindacato rosso che più rosso non si può?
Si mette, come al solito, a fare discorsi facili, buoni e tranquilli, che si immaginano in bocca a vecchi preti un po' rimbecilliti: le frasi che escono sono banali, retoriche, ripetute mille volte.
Quando questi poveri si scontrano cosa fa la Cgil e la sinistra tutta unita?
Non cerca di capire, ma spara sentenze.
Cosa sta avvenendo?
Negli anni settanta un manovale, un muratore guadagnava quanto un impiegato pubblico o di più, aveva la possibilità di battere i pugni e pretendere molto, senza essere strozzato.
Oggi tutti questi disperasti lo stanno mettendo alle corde e lui odia i disperati, molti odiano anche i sindacalisti, che stanno con gli ultimi arrivati, senza capire la loro situazione difficile.
Oggi non possono più avere nemmeno le case popolari, le figlie rischiano di essere stuprate dai soliti balordi stranieri, i figli fanno risse con questi nuovi arrivati.
Tutto questo è razzismo?
No, è la conseguenza di una politica sporca portata avanti da squallidi negrieri.
Ora i nostri poveracci nazionali sono accusati di essere razzisti e fascisti: se continuate a urlare al lupo, il lupo arriverà.
Per favore, basta con questa politica bieca, stupida, miope: scendete nelle strade e uscite dai vostri uffici da burocrati, aprite le vostre menti alla realtà attuale.
Buttate nella spazzatura le vecchie ideologie imparate a memoria, ridete sulla vostra retorica, altrimenti farete il gioco dei politicanti, ma di estrema destra.
State attenti.
Arduino Rossi

La torre di Babele e la fine della maledizione delle lingue.

(Google internet blog notizie notiziari giornali giornalismo giornalisti)
Con Google è possibile pubblicare blog in diverse lingue, specialmente le più parlate e diffuse: inglese, francese, spagnolo, arabo.Per il cinese e il giapponese ci sono ancora problemi tecnici, ma sicuramente si risolverà la questione nei prossimi tempi.Ora con traduzioni ancora imprecise per ora, ma in avvenire saranno sempre più fedeli al significato della lingua originale, si può comunicare in tutto il mondo.Il mondo sta cambiando e il villaggio globale è sempre più una realtà: le idee, le religioni, le opinioni, ma pure le immagini e le culture si confrontano.Ci sono tante contaminazioni, ma poi il mondo sarà sicuramente uno e le dittature locali saranno sempre più ridicole tirannidi da operetta: prima però di rinunciare al potere finanzieranno terrorismo, guerre e guerricciole.Il mondo del futuro, tutto collegato, sarà dominato dalla pace?Si spera, è un grande augurio e forse sarà proprio così: dove ci sono commerci e dialogo, discussioni e pure liti non c'è spazio per la guerra, il nemico è tale perché non è conosciuto.Una volta scoperto il suo volto umano non è più il cattivo da sconfiggere, ma uno come noi.Sarà un mondo splendente?Sarà sicuramente e lo è già, un mondo molto competitivo, dove in tanti cercheranno di imbrogliare e falsare i risultati.Sarà dominato dagli interessi economici e dal commercio, ma solo una metà degli abitanti della terra potranno servirsi di questo strumento, almeno nei prossimi decenni.Il potere quindi starà sempre più nel controllo della rete e non mancheranno battaglie, ma nessuno potrà imporre la sua dittatura, perché la rete è internazionale e fin quando non ci sarà un potere sovranazionale così forte da controllarla, nessuno stupido burocrate o bieco politico la potrà manipolare.

Arduino Rossi

I privati negli ospedali pubblici

(ospedale ospedali privati pubblici finanziamenti privatizzazione ospedalieri ospedalaliere sanità salute)

Far entrare i privati negli ospedali per migliorare i servizi, dove il pubblico non è riuscito a rendere decente certe situazioni di degrado, potrebbe essere una scelta corretta, ma sicuramente è una decisione disperata: siamo all'ultima spiaggia per certe realtà.
Ci si scorda che il privato funziona solo se c'è una concorrenza: quando si vuole privatizzare, applicare la conduzione privata, le gestione privata si hanno buoni risultati se si lascia lo spazio al confronto.
In pratica, chi finisce in questi reparti, i cui costi devono essere controllati per non dare troppi regali a chi gestisce, deve pure poter scegliere, sia per la conduzione, per la pulizia, per la bravura dei medici.
Il privato si muove sempre per il suo interesse e quando non ha concorrenze cerca di ridurre gli sprechi, ma aumentare il proprio profitto, sfruttando alla meglio il regime di monopolio.
Inoltre un fatto è certo: questo governo e pure i precedenti di destra o di sinistra, crede ciecamente nel privato e nelle sue grandi virtù, che sono bassi costi e alte rese.
Quindi si tende a ridurre il peso dello Stato in tutti i settori, come la scuola e la sanità, ma qualche dubbio persiste.
E' tutto brutto il pubblico?
E' tutto bello ciò che fanno i privati?
Lo Stato deve delegare quasi tutto ciò che fa?
In passato pure l'esercito e le carceri erano in mano ai privati, ma non erano tempi felici.
Un fatto però è certo: in tanti sperano di mettere le mani sui servizi svolti sino ad oggi dallo Stato.
La scuola e la sanità sono ai primi posti, poi c'è la gestione delle Agenzie Fiscali, che fanno tanta gola, con i loro enormi introiti, mentre le Poste e i trasporti su rotaie paiono ormai, anche per normative europee, di fatto vicine alla completa privatizzazione.
Arduino Rossi

Cattivi maestri

(ideologia idelogia ideologhi educatori istigatori aizzatori arruffapopolo ribelli rivoltosi rivoluzionari)

Ci sono altri comportamenti ambigui da parte di politici, di gruppi minoritari, di persone che, in buona fede o in cattiva fede, favoriscono la violenza.
E' il problema dei cattivi maestri, ma è pure il limite che c'è tra il diritto ad esprimere le proprie opinioni e l'istigazione a delinquere.
Segnare con chiarezza il confine tra queste due situazioni è importante, perché è in gioco la libertà da una parte e il fiancheggiamento al terrorismo dall'altro.
La caccia alle streghe degli anni Cinquanta è un esempio di limitazione della libertà di parola, mentre l'esaltazione alla violenza degli anni Settanta è ciò che si può definire una degenerazione dell'ideologia, della critica, dell'abuso della libertà di pensiero.
Chi sono i cattivi maestri?
Sono tutti coloro che insegnano a odiare, con teorie più o meno sensate, che preparano la strada alla “rivoluzione”: non commettono reati, ma li favoriscono indirettamente.
L'unica risposta a questi istigatori, quando esistono realmente, quando favoriscono le menti più deboli e giovani ad azioni, di cui poi si dissociano se non addirittura condannano apertamente, è la critica e l'ironia: è operazione in genere facile per certi discorsi spesso contraddittori, retorici, anacronistici.
La violenza diventa per molti l'unica risposta possibile, come per certi bambini non troppo intelligenti con i loro coetanei: dove non arrivano le parole si passa alle mani.
Quindi, ne sono certo, nessuno gli verrà in mente di prendersi un “ferro vecchio” per sparare a questo o quel ministro, indicato come il “nemico del popolo”, altro schema mentale tipico di certe ideologie estreme, esasperate: il cattivo di turno diventa il capro espiatorio da colpire.
Arduino Rossi

Animali maltrattati

(violenza sugli animali animale bestia bestie vivisezione crudeltà sugli animali)


Io sto sempre dalla parte degli animali, simpatici, affettuosi, fedeli, mai traditori, ma con questo non voglio negare che esistano situazioni pesanti, per l'igiene, qualche volta per la cagnara, ma spesso il fastidio dell'animale sta proprio in nell'antipatia di certi personaggi verso tutto ciò che è vivo, vitale, spontaneo.
Questo astio infatti finisce per colpire pure i bambini, non quelli maleducati che non rispettano nulla, ma sono “odiati” solo per le loro risate schiette, magari negli spazi condominiali, per il loro pianto nelle ore notturno.
C'è gente che dovrebbe anticipare la propria dipartita, chiudendosi in grandi mausolei silenziosi, dove la vita non esiste: c'è solo ombra, silenzio, odore di fiori appassiti.
I cani, i gatti e gli altri animali domestici sono qualcosa di bello, di piacevole, per chi conosce e capisce il bello e il piacevole.
L'importante è rispettare norme igieniche, regole di buon comportamento, ma pure contenere certe esuberanze, oltre la loro aggressività naturale.
Servono quindi dei padroni adeguati, anche sui treni nazionali, che sappiano gestire il proprio “famigliare” a quattro zampe.
Era ed è ingiusto punire tutti, costringendo un cagnetto di 7, 8 chili, o un gattone un po' obeso, a viaggiare ore come una cosa, tra i bagagli ingombranti: questo sarebbe un vero maltrattamento.
Chiaramente è più facile imporre una regola restrittiva, la cui legittimità mi lascia perplesso, perché la legge punisce il maltrattamento degli animali, che multare qualche padrone sporcaccione, che non pulisce dove ha sporcato la sua bestiola, o punire chi non elimina i parassiti dal pelo del suo animale.
Arduino Rossi

Nicola II, Zar di tutte le Russie

(Zar Russia Russie comunismo zarismo imperialismo Romanov impero imperatore)


Nicola II e famiglia furono alzati agli onori degli altari dalla chiesa Ortodossa russa nel 2000, perché, secondo tale chiesa patriottica e cesare-papista, cioè vicino e suddita da sempre del potere politico, lo Zar, la Zarina e prole furono crudelmente ammazzati perché cristiani.
La granduchessa Maria Vladimirovna, discendente diretta della famiglia imperiale, ora vede consacrata ufficialmente la sua tesi: non fu colpa di Nicola II se furono uccisi tanti innocenti sotto il suo regno, ma dei ministri, della polizia imperiale, dei loschi individui che facevano il doppio gioco e tanti altri.
Lo Zar, poverino, non sapeva nulla?
Ora la revisione della storia è sempre pericolosa: se lo Zar fu il cattivone per generazioni di russi, per 90 anni, oggi diventa un Santo.
Si vede che per la Russia attuale la storia è ferma a quasi un secolo fa, con desideri imperiali, di grande Russia, con il panslavismo (nazionalismo fanatico) ancora latente, che non fu mai totalmente soffocato, nemmeno durante il regima comunista.
La Russia ha una chiesa legata alla cultura, alla lingua e all'etnia slava e russa: tutta una letteratura, grande, stupenda, ha esaltato il popolo russo, la sua natura ingenua, la sua fede ortodossa.
Ora dalla terra di Lenin uscirà una nuova ondata di nazionalismo etnico, che difficilmente lascerà indenni i Paesi Occidentali?
La storia è sempre stata trattata come materia di propaganda: si può parlare di due generi di storia, la prima è quella degli studiosi, con i loro dubbi, i loro dibattiti, le loro controversie.
La storia invece da proporre alla stampa, specialmente alla base popolare, è scritta e modificata per un uso rivolto al presente: Cristoforo Colombo è diventato spagnolo, per gli storici spagnoli ufficiali, senza alcun “dubbio”.
Dopo averci sorpassato in economia, così dicono, ci hanno rubato il grande navigatore nazionale.
Non voglio entrare in polemiche con nessuno, ma questo è un vizio antico: i russi durante il regima stalinista credevano di aver scoperto tutto loro, che tutte le grandi invenzioni erano dei loro connazionali, o quasi.
La storia dei nazisti invece era ricostruita in modo da avere tutti i grandi del mondo di stirpe germanica, pure Dante, padre della lingua italiana, era un quasi tedesco, secondo queste forzature storiche.
Che si può fare?
La revisione storica colpisce tutto e tutti: ci dovremo sorprendere ancora e dovremo avere paura, perché quando la storia cambia, in versione nazionalista, ci sono scopi “strani” e inquietanti.
La riabilitazione di certi personaggi, di certi avvenimenti, può significare che qualcuno spinge verso “nuove avventure”.
Arduino Rossi

Furti di alimenti nei supermercati

(furti supermercato supermercati ipermercati ipermercato ladri ladruncoli fame golosità)
Il 10% del famoso formaggio viene rubato e si colloca al terzo posto di questa classifica: al primo posto abbiamo le lamette da barba con un 22%, mentre le cartucce d'inchiostro per le stampanti si collocano al secondo posto, con un 15%.
Il quadro che esce è interessante e non sorprendente: il ladro non cerca pane, pasta e uova, cibi poco costosi, ma necessari a sopravvivere.
Ci sono invece prodotti adatti a un ceto ben preciso, quello medio, impiegatizio o con velleità piccolo borghesi: è un mondo in difficoltà, che sta soffrendo per gli aumenti e gli stipendi fermi.
Che personaggio esce se si osservano questi dati?
Il nostro ladruncolo è uno attento all'aspetto, ama sbarbarsi, probabilmente bene, ha un computer e una stampante.
Facilmente si collega pure a Internet, ma in particolare gli piace il buon cibo, di qualità, di marca: in questo caso non rinuncia al Parmigiano grattugiato sulla pastasciutta.
Io mi sarei immaginato invece un ladro differente, un disperato che non riesce a riempirsi la pancia, ma per costoro le varie organizzazioni caritatevoli, filantropiche intervengono e nessuno, o quasi nessuno è costretto a rubare per mangiare in Italia: è una buona notizia, pur sapendo che non sia di grande consolazione, la povertà è tanta anche da noi.
Questo personaggio invece punta al decoro: non è disposto a rinunciare a un pezzetto minimo del suo tenore di vita e rischia moltissimo.
Una denuncia per furto potrebbe metterlo in cattiva luce, rovinargli pure eventualmente la carriera futura.
Tutto questo viene messo in gioco per il buon sapore del Parmigiano Reggiano: non si rinuncia al formaggio italiano più conosciuto al mondo.
Quindi esiste un'Italia minore, una borghesia piccola, piccola, che recita, che vuole mostrarsi più ricca e più “signorile” di quella che è realmente.

Il crollo del mercato finanziario

(crak borsa mercato finanziario rollo tracollo caduta azioni azionariato)


Il crollo della borsa, anzi una crisi finanziaria continua, che sta portando alla fame gli strati più poveri del mondo, ora sta portando terrore tra i piccoli risparmiatori che si vedono svanire nel nulla i loro investimenti finanziari.
Per altri invece è una grossa occasione di affari: chi possiede un po’ di liquidità inizierà tra poco, o già ora a “raccogliere” le azioni svalutate e vendute in fretta e furia dai soliti polli, che continuano a perdere denaro in Borsa, facendo arricchire chi non crede alle fandonie dei soliti esperti.
Quante menzogne si dicono e sono sempre le stesse espressioni, con abiti eleganti, con giacca e cravatta: appaiono in televisione una volta sola, li si vede poco e poi svaniscono nel nulla, nell’oblio dei mercati finanziari.
Questi venditori di “bufale” a buon mercato, come imbonitori televisivi ci propongono i soliti cattivi affari: escludiamo i premi Nobel e chi ha una carica istituzionale, che avvisa dei rischi, gli altri sono spesso coloro che voglio passarti il cerino, quando il fuoco sta toccando le dita.
Quindi molti perdono perché vendono quando conviene comprare e acquistano quando conviene vendere: meditate gente, meditate.
Arduino Rossi

mercoledì 15 ottobre 2008

Borsa e panico

(toro orso titoli finanziari mercato borsistico mibtel contrattazioni)


Attenzione quindi, ma non fatevi prendere dal panico, è quello che vogliono i furbi.
L'Italia non è la California, non è il Texas, non è neppure il Messico con petrolio e molte prospettive: è solo un Paese con tante frustrazioni, dovute a quel “gesso” maledetto che lo attanaglia.
Il liberismo dovrebbe favorire la soppressione di ostacoli e limiti legali, sociali, per permettere a tutti di competere: invece da noi pare che si voglia fare il contrario.
Il dramma nazionale, che ci fece tanto male secoli fa, sta nella cultura corporativa, ovvero della formazioni di attività lavorative chiuse, inaccessibili alla maggioranza della popolazione.
Certi mestieri si ereditano e lo si fa da generazioni: ho sentito parlare di famiglie che da secoli hanno e hanno avuto notai, farmacisti, commercianti di legname, speculatori sull'acquisto immobili e terreni, ma anche avvocati, medici.
Altri gruppi sociali, invece sono specializzati in attività più manuali, altri ancora si “ereditano” il posto pubblico, anche in questo caso ci sono generazioni intere.
Tutto questo non è grave se non limitasse e “viziasse” il movimento tra le classi sociali, dal basso all'alto e viceversa: una società sclerotizzata non può crescere.
Questo è un difetto solo della destra?
Temo di no: anche a sinistra si hanno i propri ceti da difendere, i piccoli privilegi da proteggere.
Non sono solo i diritti dei lavoratori dipendenti, che sono stati gli unici a pagare e a conoscere il peso del liberismo, senza avere vantaggi di nessun genere.
Parlo dei piccoli gruppi di potere locale, della suddivisione degli interessi e dei favori, delle lottizzazioni degli enti pubblici, degli uffici, della Rai.
Non voglio neppure salvare la categoria dei giornalisti: anche questa casta non lascia tanti spazi per confronti a più voci, specialmente sulla carta stampata di grande tiratura.
Arduino Rossi

Stefano Rosso

(cantanti cantautore musica musicisti canzoni anni settanta due amii una chitarra e uno spinello)


Stefano Rosso, involontariamente, per una provocazione, forse premeditata o forse no, segnò la fine di tutte le utopie, che imperversavano in quegli anni.
Questo non aprì la via a una fase di revisione intelligente e critica di tutti gli estremismi, ma solo a un'era di affari personali e di vantaggi individuali.
Sì, la musica allegra, dissacratoria, ironica, popolare di Rosso fece da sottofondo a una trasformazione epocale: fu la fine degli eschimi, delle giacche militari con le sciarpe rosse e l'arrivo delle giacche, camice e cravatte ben stirate, di giovani un po' invecchiati, ex-sessantottini, che si trasformavano in buoni borghesi.
Sì, gettavano i simboli della rivoluzione e rientravano nei ranghi della borghesia, con la differenza che non avevano limiti morali, ideali, né remore: molti divennero degli arrampicatori sociali, degli yuppies in versione italiana (noti speculatori e affaristi senza scrupoli degli anni Ottanta), che si arricchirono e fecero sfavillanti scalate sociali, in diversi casi poi terminate in rovinose cadute.
Forse Stefano Rosso non voleva segnare tutto questo, ma certamente la sua canzone più popolare, forse la più piacevole, risuona ancora in molte orecchie.
Non so quanti seguirono l'invito del cantautore a spassarsela con una chitarra e uno spinello, con la ragazza giusta, convinto che tutto il resto non avesse importanza.
Mi auguro che furono in pochi a mettere in pratica questo consiglio, comunque furono in tanti, in quegli anni di disincanto, a scivolare invece nell'oblio dell'emarginazione, proprio per gli spinelli: scusate se sono un po' drastico e nemico delle droghe pure leggere, ma ho visto diverse tragedie, di bravi ragazzi finiti male per aver creduto che la vita fosse solo bella con una chitarra e uno spinello.
Oggi la situazione è molto diversa e certe situazioni sono lontane, paiono addirittura ingenue.
Proprio il ricordo di questa canzone ha caratterizzato, forse, non sempre bene la carriera di Rosso.
Invece sono cadute come foglie morte le speranze, le utopie di quella generazione.
Arduino Rossi
I punk best (punkabbestia) si organizzano con sms, o messaggi via posta elettronica, per superare il controllo delle forze dell'ordine.
A questo punto sarebbe troppo facile parlare di giovani senza valori, sbandati, che hanno bisogno di paletti, anzi di disciplina: ancora tante altre frasi comuni, banali, si possono dire, ma non so a quanto possano servire.
Io invece, pur restando un nemico assoluto dell'uso della droga, degli eccessi in genere, che fanno male alla salute, alla mente se non addirittura portano alla morte, cerco altre risposte.
Vedo in questi giovani la voglia di libertà, la ricerca di un avvenire, ma forse non riescono a capire cosa desiderano realmente: ambiscono a spazi e speranze per un futuro senza inutili obblighi restrittivi.
Mi dispiace dire che da troppo tempo si nega ai giovani, non solo quelli di oggi, la possibilità di sviluppare le loro personalità, di essere se stessi, di crescere come meritano.
La nostra società è proprio libera?
Forse è proprio nella mancanza di alternative, o nella possibilità di essere ciò che si vuole, che sta la spiegazione a certi atteggiamenti asociali.
Molti ragazzi si trovano dentro abiti stretti da schemi e da abitudini sociali, da rigide concezioni, non imposte con la forza, ma proposte subdolamente da imbonitori mediatici.
Arduino Rossi
La borsa è ancora in crisi, ma è pure ai minimi ed è quasi giunta l’ora di reinvestire, con molta cautela e intelligenza, selezionando i titoli più stabili e tranquilli: un tempo si consigliavano i bancari e gli assicurativi, ma oggi anche in questo settore è tutto da vedere.
Chi quindi vuole rischiare qualche graffio dell’orso (la borsa in discesa è indicata è simboleggiata dall’orso) si può azzardare: ci sono ancora rischi di crolli in questi mesi, ma altre grandi perdite non dovrebbero esserci.
Se l’indice Mibtel scende sotto i 20.000 si può stare quasi tranquilli ed avere guadagni a medio termine (settimane e mesi).
La cautela è necessaria, ma come sconsigliavo di entrare nel mercato finanziario a primavera del 2007, così consiglio di cercare qualche discreto guadagno ora, con calma e cautela.
Il mercato finanziario è sempre pericoloso, da trattare con i guanti e con le pinze: non bisogna scherzare con l’orso, né esaltarsi in groppa al toro (quando la borsa sale rapidamente).
Non bisogna mai sentirsi dei geni della finanza: quando ci si sente troppo sicuri si casca come asini: ci sono tanti volponi che si sanno muovere bene e sanno attendere, poi hanno tanti capitali e in Borsa questo serve tanto.
E’ u grande vantaggio avere tanta liquidità e noi piccoli risparmiatori ci muoviamo con pochi soldi, che fanno ridere per l’esiguità i grandi speculatori.
Arduino Rossi

Brunetta

(pubblico impiego Stato statale statali statalismo privati privatizzazioni enti pubblici agenzie fiscali)


Brunetta assicura che il mondo della Pubblica Amministrazione sta mutando, sta diventando efficiente: certamente fornirà dei dati che avvalleranno i suoi “successi”.
Invece siamo proprio noi cittadini che costatiamo ogni giorno che nulla è mutato, che tutto è identico a prima, se non peggio.
Internet non è ancora in funzione: non si possono richiedere licenze, documenti, autorizzazioni comodamente da casa, con procedure semplificate, rese sensate e razionali.
Gli uffici sono sempre colmi di scartoffie, di impiegati imbronciati, che ti fanno attendere mesi o anni, spesso non per colpa loro, per qualsiasi banale richiesta: ristrutturare una casa, aprire un’attività, importare od esportare merce sono tutte cose complesse, difficili da svolgere.
Spesso gli impiegati allungano i tempi non per necessità, ma per pignoleria assurda, spesso folle.
Si dovrebbe passare ai fatti, denunciando i danni subiti per i tempi lunghissimi e pretendendo un risarcimento, ma questo atto è sconsigliabile: esiste una vendetta di gruppo, una solidarietà di branco.
Ti potrebbero aggredire come una nuvola di calabroni, intenti a difendere il nido: questo istinto di branco è la forza principale dei burocrati.
Così si evitano risposte adeguate, per non incappare in ritorsioni: naturalmente non tutti i dipendenti pubblici sono così, anzi solo una minoranza lo è.
Questi piccoli gruppi di burocrati incalliti fanno molto male alla loro categoria e al Paese.
Il nostro valente ministro Brunetta cosa vuol fare contro queste situazioni?
Per ora sta premiando il merito, ovvero i capi e i dirigenti, oltre ai soliti collocati bene nelle amministrazioni: se sino ad oggi le cose non sono andate bene qualcuno deve avere una colpa.
Questo premiare i presunti ”meritevoli” rischia di far arrivare altro “foraggio” agli amici dei politici, ai lecchini, ai raccomandati di ogni specie.
Alla fine chi lavora si scoraggerà di fare il martire, mentre i lavativi, che non sempre stanno a casa in malattia, si sentiranno sicuri.
A quel punto il Pubblico Impiego sarà pronto per essere messo in appalto ai privati.
E’ questa la strategia di Brunetta?
Arduino Rossi

3.000 anni di cultura contadina

(contadini agricoltura agricoltori braccianti cultura popolare bifolchi zappaterra villani villici)


3.000 anni di cultura contadina sono stati spezzati via da un paio di generazioni confuse, attratte dai mezzi di telecomunicazione: è stata la radio prima, poi è stata la televisione e i suoi “valori” o contro valori se preferite.
Un Universo fantasioso, zeppo di leggende, tradizioni, sentimenti, anche crudeltà, è stato gettato per dar spazio al….”Grande Fratello”, a “L’Isola dei Famosi”, a tanti quiz televisivi e scemenze varie.
Il linguaggio dell’italiano medio si è impoverito di termini, di espressioni: pure la capacità critica, il pensiero, si è ridotto.
Gli italiani, più o meno, sanno leggere e talvolta anche scrivere: da ciò che si legge nei blog non sono dei professionisti della penna nella maggior parte dei casi, ma qualcosa scribacchiano.
Sanno pure dove si trova Parigi, Berlino e la Cina, ma si è perso molto altro: un pensiero libero da schemi preconcetti, la capacità di capire chi li inganna, differenziandoli da chi invece è in buona fede.
Siamo sempre più stritolati da luoghi comuni di una borghesia piccola, piccola, talvolta meschina, inceppata per colpa di preconcetti e di un “buon senso comune” inutile e miope.
Il mondo contadino, con tutti i suoi difetti, era autentico, veritiero, libero, spesso, fantasioso e creativo.
Quelle spesso erano vite autentiche, vissute con fatica, ma con dignità, che scarseggia oggi.
L’angoscia dell’uomo di oggi, frutto di mille problemi inesistenti, frivoli, non esisteva: c’era sì il dolore, ma era vissuto con forza, con orgoglio.
L’uomo era immerso in un mondo semimagico, dove tutto aveva un senso e tutto era spiegato con simboli naturali: forse era più vicino al sogno, ma era quello di un essere che sa perché esiste e non c’erano i nostri incubi.
Oggi siamo sbandati e navighiamo alla deriva, in cerca del nulla della stupidità: siamo ciechi e avanziamo verso il precipizio.
Speriamo di riaprire in tempo gli occhi e riscoprire le nostre radici umane, popolari di figli della terra, di gente umile, semplice, onesta, oltre che cristiana.
Arduino Rossi

Libertà di stampa,

(libertà di opinione stampa maxmedia informazione pensioro libero democrazia censura censori)

Tempo fa un giornale su cui scrivo mi impose alcune limitazioni: la prima è la solita, quella derivante dalla paura delle querele per calunnia.
In questo settore sto molto attento e non faccio apertamente dei nomi: è rischioso fare dichiarazioni dirette, si può sempre incappare nella denuncia per calunnia a mezzo stampa.
Tempo fa un sindaco di una provincia del Nord Italia aveva “abbattuto” le croci del cimitero del suo paesino: ovvero aveva sistemato il cimitero in rispetto delle altre religioni, così affermava, ma togliendo a tutti i cristiani il diritto di avere una croce sulla sua tomba.
Il burocrate di sinistra, perché da alcune ricerche fatte su Internet apparteneva a tale genia, (per me appartengono alla ”razza” peggiore e sono superati solo dagli stalinisti e dai nazisti irriducibili) voleva far credere di essere nel giusto.
Invece di abbassare la testa aveva preteso le scuse per un mio pezzo: il direttore in questione le fece, contro il mio parere.
Altro limite comune è quello relativo ai musulmani e alla religione islamica: io rispetto tutte le fedi e di conseguenza non le derido, per non offendere le persone fedeli a tali religioni.
Nonostante questo non posso parlare dell’Islam come fosse una religione di pace, né una fede democratica, rispettosa delle minoranze non islamiche o delle donne.
Criticare la legge in vigore in tutti i Paesi islamici, oso dire in tutti i regimi islamici, che impedisce la libertà di fede, significa rischiare l’esclusione dalla stampa nazionale: questo fatto è vergognoso.
Altro gruppo di potere potentissimo è quello della magistratura: guai criticarla, è pericoloso e spesso si rischia la censura da parte dei direttori editoriali.
In Italia c’è libertà di stampa?
Sì, ma è una libertà vigilata.
Arduino Rossi

La fame nel mondo

(fame affamati denutriti senza cibo FAO morti di fame poveri e poverissimi miseri miserabili)
Gli affamati sulla terra sono destinati ad aumentare da qui al 2050, quando si arriverà a una popolazione mondiale, secondo certe stime, di 9 miliardi di individui.
I costi delle materie prime agricole nel 2006 sono aumentati del 12% , nel 2007 abbiamo avuto un 24% in più, mentre nei primi sette mesi dell'anno, per la Fao, i prezzi alimentari hanno avuto un aumento di circa il 50%.
Queste impennate dei prezzi, che mettono a rischio la stabilità sociale di molti Paesi del Sud del mondo, stanno rendendo difficile la vita a troppe persone: metà dell'Umanità vive con meno di 3 dollari al giorno e un miliardo patisce nella disperazione nera con meno di un dollaro al giorno.
In genere sono donne sole con figli: vivono in ambienti rurali e subiscono tradizioni pesanti che, prima ancora della fame, ne limitano i diritti elementari.
Per questo motivo in molti cercano di giungere nelle periferie delle orribili megalopoli del Terzo Mondo, dove ci sono maggiori possibilità di sfamarsi, di avere un lavoro, di uscire dalle regole rigide che esistono ancora nelle campagne.
Tutto questa sofferenza è sotto gli occhi dell'Occidente, un tempo opulento, oggi non troppo ricco, con le sue sacche di povertà estrema nelle periferie degradate.
Un ulteriore sviluppo cerealicolo interessa i Paesi ricchi e i maggiori produttori mondiali?
Non eccessivamente, perché il dramma di queste popolazioni sta tutto nella mancanza di denaro per comprarsi alimenti: non entrano nel mercato mondiale, che a sua volta si dedica ad altre produzioni, come l'allevamento del bestiame.
Cosa spinge questi miserabili ad avere tanti figli?
Nelle campagne povere del pianeta Terra l'unica ricchezza sta nel numero dei figli e quindi delle braccia da far lavorare: tanti bambini però muoiono di senti e di fame, di malattia.
Solo dando a questa gente un minimo di reddito, che li sollevi dalla necessità immediata, rendendoli capaci di progettare l'avvenire per se stessi e per i loro figli, è possibile ridurre il numero delle nascite, naturalmente con un'adeguata educazione alla maternità e paternità responsabile.
Investire per i più poveri è un affare per tutti, anche per i più egoisti, ma migliorare le condizione di vita degli affamati non è facile.
Si sono spesi e spesso sprecati molti soldi in passato: in parte gli aiuti non sono neppure giunti dove dovevano arrivare per la corruzione di certi governi e delle autorità locali.
Molti capitali sono stati buttati in opere faraoniche tanto presuntuose quanto lontane dai bisogni della povera gente.
Arduino Rossi

I modelli dei ricchi

(moda modelli esempi telenovele esibizionismo esibizioni falsi ricchi benestanti eleganza sperpero)

Esiste un mondo strano, che sorge e non si capisce che fine farà.
E' quello dei pataccari, ovvero coloro che si vestono, si atteggiano a esseri superiori.
A chi o a cosa si considerino superiori non si sa e non si capisce.
Sono i figli degli anni Ottanta, quando era di moda credersi e far credere di essere di ceto superiore: la concezione e i modelli di ricchi e super ricchi erano quelli proposti in televisione, specialmente quelli che scaturivano dalle serie televisive popolari.
Così le caricature, nate da luoghi comuni, da battute o dalla rappresentazione della commedia dell'arte dei nobili e dei ricchi borghesi, si sono trasformate in personaggi da imitare: questi schematici individui furono riproposti dai film popolareschi e dai “polpettoni” pomeridiani per casalinghe annoiate.
I veri e autentichi ricchi sono ben diversi: sono persone normali e continueranno ad esserlo, mentre le caricature, fatte da una piccola borghesia, spesso pure misera, sono passate come autentiche.
Non ci sono frotte di miliardari che parlano con l'erre moscia, ma tanti imbecilli che non hanno un centesimo: si atteggiano a miliardari, con le loro bella erre mosce, con mogli impellicciate e fantomatiche ville a Cortina o in altri luoghi rinomati, che forse non hanno neppure visto in vita loro.
Questi falsi ricchi sono spesso ridicoli, ma pure perniciosi: offendono gli ultimi e fanno tanto male ai semplici, rovinando la vita a tutti.
Arduino Rossi
La Camorra uccide senza pietà sette extracomunitari e provoca una sommossa: sicuramente tutto questo è legato al cinismo di un'organizzazione criminale che in passato, in anni, ha provocato centinaia di morti.
Questa gente senza scrupoli sicuramente vuole entrare in politica, provocando pure disagi alla società: dopo la battaglia per l'immondizia, ora punta a scontri etnici, razziali per il creare confusione.
Così le forze dell'ordine dovranno essere impegnate per sedare disordini, oltre a far capire ai nuovi arrivati che sono loro o padroni del territorio e sono pronti a colpire, a colpire e a uccidere, senza porsi di limiti.
Probabilmente agiranno ancora e non si faranno intimorire da qualche protesta violenta di extracomunitari, anzi godranno nel vedere che le loro strategie raggiungono i loro scopi.
Questo è solo l'inizio di altre stragi e che provocheranno problemi, repressioni ed altre stragi?
Questo fatto riguarda tutta l'Europa: i difficili rapporti etnici potrebbero essere un campo per pescare nel torbido: quando organizzazioni delinquenziali, terroristiche potrebbero guastare la pace, portandoci in dietro di secoli, per quanto riguarda i diritti umani.
Per favore non favoriamo, con frasi idiote, questo scontro: la razza e il razzismo non ha nulla a che vedere: chi urla da un altro lato per combattere il razzismo, fa da coro a chi favorisce o scontro etnico.
Lo sviluppo potrebbe essere tragico: con odio che si moltiplica all'odio, spaventando ancora di più la gente e provocando scelte criminali, orrende.
Arduino Rossi

Morgan Stanley

(borsa banche mutui banche americane crack fallimento mercato immobiliare immobili crollo del prezzo delle case)

Morgan Stanley
E' incredibile, ma nel mondo globale si può essere più poveri o perdere il posto di lavoro per fatti lontani decine di migliaia di chilometri: questo capitava già cento anni fa, ma più lentamente.
C'è chi fa pure il profeta di sciagura: immagina mutui alle stelle e il crollo del valore degli immobili.
E' ipotesi improbabili e forse dietro queste teorie ci sono giochi speculativi.
Il pericolo che la bolla speculativa nel settore immobiliare scoppi è veramente minimo.
In Europa e in Italia, almeno per questo settore, almeno per quanto riguarda la stabilità del valore della moneta, per il costo del denaro, per il valore degli appartamenti, non ci sono grandi preoccupazioni: non saremo costretti a pagare mutui da strozzinaggio per case svalutate.
Almeno così sarà per molto tempo, ma io non credo che un sistema che si base sugli investimenti immobiliari, che sono gli unici sicuri da almeno 30 anni, non può durare in eterno: da troppo tempo noi italiani ci fidiamo solo dei soldi investiti nell'acquisto della prima, seconda e anche terza casa.
I denari spesi nel mattone non deludono, anzi, spesso negli ultimo periodi, hanno trasformato persone normali in ricchi, ma solo per il patrimonio formale detenuto.
Case collocate in zone di pregio sono diventate la grande vittoria, la grande fortuna per gente comune, ma questo solo in teoria: non si vende perché non si sa come investire.
Così il prezzo degli immobili resteranno fermi, o avranno poche variazioni: gli Stati Uniti sono proprio un'altra realtà, sono un altro mondo, con alti e bassi, con Elenore risorse, molti squilibri, tante potenzialità e capacità di ripresa.
Noi siamo un po' statitici, a crescita zero, decadenti, in una recessione, ma lieve, sufficiente a renderci tutti un po' più poveri, ma con abitazioni di centinaia di migliaia di euro.
Non ci resta che attendere lo “tzunami”, sperando di non subire troppi danni: ci sarà un rincaro dei tassi bancari, ma non eccessivo e forse non dovuto solo alla crisi dei mutui americani.
Avremo un po' di recessione, ma soprattutto subiremo decisioni dure e “necessarie” per il nostro bene ovviamente.
Quindi ci dobbiamo attendere tagli alla spesa pubblica, con aumenti dei costi dei servizi, senza avere grandi cambiamenti positivi, per esempio non credo nella forte riduzione delle tasse, almeno a breve.
Quando ci sono le grandi crisi molte cose cambiano: ci saranno difficoltà e perdita di posti in aziende già deboli, avremo pure conseguenze indirette, come nuove politiche, che in passato, in situazioni simili, hanno favorito l'aumento dei conflitti armati, la crescita dei focolai di guerra e di guerriglia.
Arduino Rossi

Alitalia, Alitalia e ancora Alitalia.

(Alitalia, fallimento riassetto salvataggio compania aerea CAI vendita aerei aereo)
C’è una pioggia di notizie, contrastanti, difficili da valutare, da capire, da interpretare: un fatto è sicuro, dentro la trattativa ci sono degli interessi contrastanti, dei comportamenti poco limpidi, almeno dal punto di vista politico.
La CGIL dice di non essere la responsabile della rottura della trattativa, ma la società rischia la bancarotta da un momento all’altro, la sospensione dei voli e anche il fallimento.
Berlusconi sostiene che tutta la colpa è del sindacalismo radicale, mentre chi non firma sostiene di essere pronto a siglare i fogli con col contratto, ma…….
E’ un gioco al rialzo, con l’accordo già pronto sotto banco?
Si vuole far fallire la compagnia aerea nazionale e dare la colpa alla sinistra, alla destra, ai sindacati, a questo e quello, poi rilevare ciò che rimane per 4 soldi?
Come finirà è prevedibile: il gioco di Berlusconi, strategia scaltra, è quella di estromettere la CGIL dalla trattativa, per poi isolarla nel Paese, anche dalle altre sigle sindacali, poi concludere l’affare Alitalia.
Così avrebbe una vittoria economica, oltre a quella politica, contro un gruppo sindacale a Lui avverso.
I vertici della CGIL si fanno prendere per il naso in questo modo?
Forse anzi sicuramente hanno pure loro la loro strategia: forse vogliono estraniarsi dalla trattativa per poi incolpare i disservizi e gli abusi, oltre la perdita di posti di lavori per la nuova Alitalia, piccola, piccola.
Si può dire che tutti strillano e fanno le loro politiche contrapposte, sbraitate e zeppe di doppi significati, da leggere tra le righe.

Contrasto tra gruppi diversi etnici nel nostro Paese

(etnia razza e razzismo razzismi Italia extracomunitari contrasti sociali intergrazione)


Il fenomeno di contrasto tra gruppi diversi etnici nel nostro Paese sta prendendo forme ed espressioni tragiche: l’omicidio del ragazzo nero a Milano ha scatenato una manifestazione di protesta che serve solo ad inasprire gli animi: la violenza scaturita in quel frangente forse era dovuta al razzismo, forse no, ma certamente portare tutto sul piano sociale, con mobilitazioni che avranno l’unico risultato di spingere sempre più persone ad “odiare” gli stranieri, non è una strategia vincente.
In troppi non sanno che le parole spesso diventano armi: bisogna raffreddare gli animi di uno scontro finito in una rissa con un morto è doveroso.
Esistono responsabilità individuali e non sociali altrimenti quella che è la maggioranza silenziosa, o almeno una parte di essa, potrebbe decidere di spostarsi verso atteggiamenti e comportamenti sempre più ostili verso i nuovi arrivati.
Non è poi uno scontro razzista, ma un contrasto dovuto a diversi usi, a mancanze di leggi e regole certe: fare chiarezza e pretendere il rispetto di tutte le leggi, compreso quelle che riguardano i contratti di lavoro, sta alla base di una pacifica convivenza, altrimenti tutto precipiterà e quello che si vede all’orizzonte è nero, molto scuro, da tempesta oso dire para-nazista.
Sono certo che in molti, a sinistra non si sono ancora accorti di questo e rischiano di finire nella pentola di un futuro nefasto: le strategie politiche devono essere intelligenti o si rischia molto, troppo.
Arduino Rossi

Latte cinese? No, grazie.

(Cina cinese cineserie latte importato sequestri guai importazioni illegali)

Latte cinese? No, grazie.
Il governo assicura che da noi il latte cinese non c'è, lo afferma il sottosegretario alla salute Francesca Martini, i carabinieri del Nas hanno effettuato dei controlli a Firenze e a Milano nei negozi che vendono prodotti cinesi ed etnici.
Si sono sequestrati 6 quintali e mezzo di biscotti di origine cinese: sono in corso verifiche per controllare un'eventuale tossicità.
E' stata questa del latte inquinato una grande sconfitta di immagine, che peserà sulle esportazioni cinesi?
Poco o nulla, almeno per quel mondo che non ha alternative, o prodotti di basso costo e scadenti o nulla.
Il fenomeno delle merci pericolose tocca pure il settore dei farmaci e riguarda sempre la gente più povera di questo pianeta: in molti si curano con farmaci inutili o molto pericolosi alla salute.
Altri prodotti, non alimentari arrivano da noi senza quelle norme che impone l'Unione Europea, con regole severe, ma necessarie per difendere le nostre saluti sempre più aggredite da troppe tossicità.
Purtroppo i cosiddetti prodotti taroccati superano sicuramente, in troppi casi, i controlli alle frontiere, entrano nelle nostre case senza che ce ne accorgiamo: ormai tutti gli oggetti di basso costo, in plastica in genere, tutti i giocattoli sono Made in China.
Tantissimi abiti, borse, anche originali e di marca, sono prodotte là, nel gigante asiatico, che sta diventando la prima potenza economica mondiale: è solo questione di tempo.
Bastano i controlli alle frontiere?
Sono sufficienti i sequestri dei Nas?
Un fatto è certo: la speculazione e lo sfruttamento della manodopera a bassissimo costo della Cina, la speculazione a ribasso per ridurre i costi di produzione ed avere margini di guadagno sempre più alti, la ricerca di merci che assomigliano a quelle di alta qualità, per mostrarsi alla moda a tutti i costi ci sta facendo perdere la battaglia per una vita sana, lontana da sostanze inquinanti, almeno il più possibile.
Arduino Rossi

I paletti del bullismo e le incertezze educative.

(bullo bulli bullismo maleducazione maleducati disadattamento giovanile adolescenti violenza prepotenza)

I paletti del bullismo e le incertezze educative.
Il problema è però complesso e non così semplice come appare a una prima osservazione.
I bulli, secondo il mio parere, si dividono in due categorie: i primi sono i figli di mamma e di papà tolleranti anzi permissivi, che hanno fatto credere al “monellaccio” di essere il padrone del mondo e a cui tutto è permesso.
Il secondo gruppo di “predatori giovanili” sono formati da ragazzi mal inseriti, ma di carattere forte, quindi dei potenziali delinquenti, dei ribelli a tutto e a tutti, in pratica degli emarginati.
Questi poveretti fanno soffrire qualche ragazzo o ragazza, meritano una sana “rieducazione” e anche un reinserimento nella società, con metodi buoni o duri che siano, ma devono essere indirizzati verso prospettive positive.
Il gruppo dei ragazzoni viziati invece è il più numeroso: sono quelli che hanno avuto tutto, che non conoscono il no e quindi “possono” trattare il compagno di banco come fosse un pupazzo su cui sfogarsi.
Questo gruppo però non è tanto figlio del disagio sociale, ma sono figli nostri, delle nostre ambizioni, delle nostre competizioni e della nostra sete di denaro, di status symbol.
Sono il prodotto di tanti non valori o di scemenze che escono dalla televisione, dai discorsi dei papà in carriera, dalla cultura trionfante in questi anni.
Cosa fanno i nostri bulli?
Applicano senza troppe remore ciò che vedono, sentono, percepiscono.
A questo punto il voto in condotta è sufficiente, è utile?
Temo che servirà a poco, forse faciliterà l’esclusione di molti disadattati e null’altro.
Arduino Rossi
Le analisi che vedono un odio generalizzato degli italiani verso gli stranieri, che cercano di soffiare sul fuoco per ravvivare situazioni di contrasto, portandoli verso forzature ideologiche, come al solito provocheranno altri problemi, anche gravi.
Non si può legare al razzismo qualsiasi episodio di criminalità tra italiani: forse ci sono delle incomprensioni culturali, ma l’odio etnico è un’altra faccenda.
E’ qualcosa che si radica nei popoli in anni, che deriva da teorie razziste note e scritte da persone, ahimè, colte e pure intelligenti: si giustifica spesso con un’interpretazione distorta della storia, quanto meno vista solo come contrasto tra popoli dominanti e popoli oppressi.
Quindi per parlare di razzismo bisognerebbe avere pure una letteratura, dei romanzi, dei poemi nazionali che lo favoriscono: questo da noi non c’è, invece in altri popoli la riscossa contro l’oppressore bianco, o le teorie di superiorità verso le altre etnie, sono presenti e diffuse.
I popoli anglosassoni possiedono tutta una letteratura che giustifica il colonialismo paternalista.
Esistono poi, sempre a Nord delle Alpi, le interpretazioni del darvinismo rivolto al sociale, con deformazioni gravi: ci sono popoli destinati a dominare il mondo, secondo queste teorie ancora pericolose.
E’ tutta robaccia datata, vecchia di almeno un secolo, ma ha fatto il suo danno e continua a provocare guai nelle menti: però noi popoli del Sud Europa, con un marginale passato da colonialisti, (escludendo la Spagna e il Portogallo con un passato coloniale da poco concluso) siamo stati poco influenzati da certe idee, escludendo le teorie razziali del fascismo.
Invece riportare tutto a uno scontro come fossimo nei ghetti neri del Sud degli Stati Uniti è veramente ridicolo: si vede che c’è gente che vuole pescare nel pantano e confonde uno sporco massacro della Camorra come uno scontro etnico, razziale.
Riportare il discorso a un livello razionale è obbligatorio: la prima causa si trova nelle difficoltà di inserimento di decine di gruppi nazionali diversi sul nostro territorio.
Arduino Rossi

Il ritorno dei burosauri

(burocrati borocrate impiegato pubblico statale statali comunali regionali provinciali dipendenti fannulloni)

Proprio sotto il regno di re Brunetta I, la stirpe destinata all’estinzione dei Burosauri sta tornando in auge: sono esseri che fino alla caduta del fascismo erano potenti e forti.
Sino agli anni Cinquanta erano grintosi e dominavano quella penisola al Sud dell’Europa, detta penisola italica.
E’ una terra dimenticata da Dio, con tante belve pericolose, come politici, mafiosi e corrotti: sono animali predatori che terrorizzano e ingrassano sulla miseria di un genere degli italioti più deboli, bestie ingenue, quasi buone, forse non troppo scaltre.
I nostri Burosauri sono occasionalmente predatori: spesso sono dediti più alla pulizia delle carogne.
Come tutti gli animali spazzini, sono spesso alimentati da altre belve feroci, che cacciano nella savana italiana: sono i faccendieri, belve generose, disposte a cedere parte delle loro prede per un po’ territorio sicuro, libero da altri animali, da loro disprezzati, chiamati comunemente imprenditori onesti.
Le ferocia dei Borasauri è tipica del luogo e delle condizioni dell’ambiente in cui vivono: un tempo gli italiani si sapevano difendere da tutti questi animali perniciosi, ma negli ultimi anni tutto è tornato alle condizioni originarie, selvagge.
Ciò che sembrava appartenere a un’epoca lontana, spesso derisa dai membri più evoluti degli italioti, oggi pare una nuova realtà.
La natura parassitaria poi di questi bestioni del Giurassico, ancora presenti in Italia, non lascia spazio allo sviluppo di altre forme di vita più evolute.
I Burosauri vivono e si muovono in branco, singolarmente diverrebbero facili prede o morire di fame, ma tutti assieme possono essere pericolosi.
I nostri sauri degli uffici, come tutti i sauri, hanno un cervello molto piccolo, ma un’aggressività terrificante.
La penisola italica resterà per sempre terra di Burosari e altri animali “preistorici”?
Arduino Rossi

Alitalia, tutto OK.

(Alitalia Veltroni Berluscono PD Pdl Idv piloti pilota aerei compania di volo)
Il segretario del PD Veltroni ha affermato senza tanti tentennamenti: "E' quanto mi aspettavo ed è quanto avevo detto che sarebbe accaduto.”
Dopo l’ultima dichiarazione di Epifani, tutta riassicurante, nasce qualche dubbio sulla verità di una sua affermazione precedente, quando sosteneva che il segretario della CGIL era lui e non c’erano padroni politici: qualcuno potrebbe sospettare che invece l’intervento di Veltroni, degli ultimi giorni, abbia portato la tranquillità sociale.
Perché lo ha fatto?
I motivi sono parecchi e sospetti pure, ma si sa che la fantasia galoppa spesso e si rischia di fare della fantapolitica.
Il ministro per lo Sviluppo, Scajola, è felice: “ ….entro stasera alle 20 possano aderire al piano presentato, con alcune aggiunte apportate dalla Cai, anche i piloti e gli assistenti di volo. Cai ha ripresentato la proposta iniziale con i chiarimenti richiesti e con l'impegno a scegliere un partner internazionale….”.
Solo pochi giorni fa sembrava tutto perduto ed ora si parla pure di un partner straniero, da fonti giornalistiche Air France potrebbe prendersi dal 10 al 20% della società che controllerà Alitalia, ma altri invece confidano nella tedesca Luftwaffer: si vedrà in seguito con chi si alleerà la nuova e minuta Alitalia, privata e senza debiti.
Il finale è stato pure più bello di quello che avevo “profetizzato”: l’accordo c’è stato senza strappi, ma qualche dubbio persiste.
Perché tutto questo rumore da clima di campagna elettorale?
Perché tante accuse per nulla, per poi mettersi d’accordo con serenità?
Arduino Rossi
E’ terminata un’epoca?
L’economia mondiale è in crisi e questo si somma sulla crisi nazionale: il sistema dei consumi a tutti i costi, con i debiti che verranno pagati nel futuro sta peggiorando, ormai è al collasso.
Ora dovremo tornare a una visione della spesa più oculata, come si diceva un tempo: questo riguarda le nuove generazioni che si indebitano sino a 40 anni per una casa.
Ora si dovrà dare un maggior valore al denaro, pure al risparmio, tornando a scelte antiche e sempre funzionanti.
Sarà così?
In Italia in troppi si sentono progrediti ripudiando gli usi dei genitori e dei nonni: un tempo si sapeva che c’erano anni buoni e meno buoni, quindi si cercava di non sprecare tutto nel periodo migliore.
Oggi la sicurezza, la superficialità rischia di trasformare molti giovani in futuri poveri: questo non dipende da quanti soldi hanno oggi, ma da quanto spendono, gettano senza preoccupazioni.
Il consumismo è la base dell’economia, ma non l’azzardo, il rischio fine a se stesso, quello porta solo a disastri, miseria o almeno tante delusioni.
Non sto facendo l’apologia del risparmio o dell’avarizia, sto consigliando solo un po’ di accortezza, in un periodo pieno di incertezze.
Arduino rossi