lunedì 31 marzo 2008

Paure e timori di inizio secolo



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La delusione in questo inizio di secolo nuovo è grande, è tanta: si torna a parlare di lavoro a basso costo e precario, di enormi problemi ambientali e di impoverimento pure del nostro Paese.
La sicurezza dei cittadini è peggiorata, nelle periferie, mentre l’opinione pubblica sceglie sempre più posizioni di chiusura, talvolta pure razziste, verso gli extracomunitari, sempre più visti come nemici nelle sobborghi delle città.
La guerra tra poveri è già iniziata, nonostante le tante parole versate e i buoni propositi.
Da troppo tempo ci si scorda che il benessere è in mano a una minoranza degli abitanti del pianeta: il 10% detiene l’85% delle ricchezze sulla terra, mentre un 2% si stringe un 50% della ricchezza prodotta.
Una situazione di ingiustizia tale non si è mai vista e una suddivisione dei beni prodotti è improbabile nel prossimo futuro.
Una delle cause del malessere è appunto questo; quei 600 milioni, che paiono ricchi al resto dell’Umanità, sono assediati dai miserabili.
I propositi di giustizia sociale cadono nel nulla, quando si deve mettere mano al portafogli, quando ci si impegna nel sociale e negli aiuti, ma poi si vedono smarrire merci e danaro in cattive operazioni filantropiche.
Addirittura capita che il denaro raccolta serva solo ad arricchire qualche burocrate corrotto del Terzo Mondo e nullaltro.
Lavorare per sconfiggere la miseria sta anche nelle scelte coraggiose di ciascuno, con senso di responsabilità, moderazione nei consumi e abitudini sane, ambientali, con la disponibilità al soccorso degli ultimi.
Arduino Rossi

E' giusto boicottare le Olimpiadi per il Tibet?



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E' giusto boicottare le Olimpiadi per il Tibet?
Forse sarebbe stato meglio non arrivare alle Olimpiadi di Pechino, perché il regime della Repubblica Popolare Cinese, alias comunista, alias maoista, oggi è semplicemente una dittatura pura e semplice, dove vengono negati i principali elementi della democrazia.
E' piacevole vedere come l'Occidente, con le sue belle anime, si infervori per la lotta e la libertà di un popolo, ma si scordi di altre etnie che soffrono nello stesso modo, se non in modi peggiori.
Non voglio essere frainteso: il popolo tibetano ha diritto a essere libero, a essere democratico, con regolari elezioni, a professare la sua fede come meglio preferisce.
Il problema sta in questa politica estera europea che pare schizofrenica, nella fase più grave di questa malattia, quando l'Io del malato si frantuma e si spezzetta in tante piccole personalità, in contraddizione tra loro: la Francia è uno dei partner commerciali più importanti della Cina, per fare un esempio.
Oggi abbiamo dei nuovi cattivi all'estero, forse per nascondere magagne interne, tutte europee: non sappiamo come reagire alla concorrenza leale e sleale dei cinesi, così non li amiamo.
Il Tibet intanto può aspettare: non è istigando il nazionalismo cinese, da millenni molto forte, che si può dare ai poveri tibetani qualche conforto, se non un autentico aiuto.
Arduino Rossi

Magdi Allam è stato battezzato dal Papa, Benedetto XVI



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Magdi Allam è stato battezzato dal Papa, Benedetto XVI in Vaticano, durante la solenne cerimonia del Sabato Santo.
Scusate, ma sono convinto che sono solo affari suoi.
Se qualcuno mi chiedesse informazioni sulla mia vita personale io potrei fornirle, ma solo se lo desidero, grazie alla protezione che la legge sulla privacy mi dà.
E' chiaro che essere cristiano o non essere cristiano dovrebbe essere notato immediatamente, come il colore dei capelli, dopo appena pochi minuti di dialogo, o dopo poche righe scritte.
Lo Stato invece dovrebbe essere laico, ovvero aconfessionale: dovrebbe assicurare a tutti di professare la religione che preferisce, di cambiarla se lo desidera, punendo penalmente, con il carcere, chi ostacola tutto ciò.
Se uno vuol farsi buddista, ebreo, o induista, in questo ultimo caso dopo un bel bagno nell'acqua del sacro fiume Gange, sono solo affari suoi: io posso solo dire che non lo farei, ma non lo posso ingiuriare né accusarlo di tradimento.
La differenza tra uno Stato moderno e uno teocratico sta appunto in questo: nella libertà che concede ai suoi cittadini.
Magdi Allam voleva farsi chiamare Cristiano?
E' tanto meglio o tanto peggio per lui.
Voleva un bello spettacolo in San Pietro, davanti alle telecamere di mezzo mondo?
Sono sempre affari suoi.
E' un cattivo perché è simpatizzante degli israeliani?
Sarebbe stato qualcosa di peggio se fosse stato un nemico dei giudei.
Arduino Rossi

Il battesimo di Magdi Allam



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Il battesimo di Magdi Allam è stato criticato, minacciato non solo dai soliti fanatici idioti, dai soliti esaltati senza cervello, capaci solo di voler sgozzare capretti, ma se potessero pure tagliar la gola agli infedeli.
Anche i mussulmani cosiddetti moderati sono scesi in campo, l'apostasia è un peccato inaccettabile per loro: purtroppo non si rendono conto che nell'era delle telecomunicazioni, di Internet, lo scontro, prima di essere una faccenda militare è una questione di confronto di idee.
Quindi chi teme l'apostasia non capisce ciò che rischia: verrà travolto da molte e moltissime scelte libere, quindi da tradimenti, se così si possono chiamare, è solo una questione di tempo.
Nulla di grave in se stesso, è tutto normale, ma è tragica la posizione dei laicisti nostrani ed europei: i poveretti si sono scordati della scelta privata della religione, che era una delle loro massime.
O meglio la questione religiosa, per i laici autentici, è una faccenda personale, da vivere in casa e tra i parenti: il nostro vicedirettore del Corriere della Sera ha fatto la sua scelta.
Forse sarebbe stato meglio vederlo in una sagrestia, tra pochi amici, mentre riceveva l'acqua sulla testa, ma era una sua scelta personale.
E' pazzesco che i nostri poveretti si siano scandalizzati perché uno si è fatto cristiano.
Ognuno ha il diritto di fare e di dire ciò che gli pare, basta rispettare la libertà dell'altro: Magdi Allam ha fatto ciò che gli pareva e niente di più.
Hai laici cosa importa?
Forse esiste una religione dogmatica e antiquata che impone regole per i senza Dio?
Magdi Allam poteva fare gli affari suoi e cambiare fede senza scandalizzare i grandi sacerdoti della fede senza fedi?
E' un peccato che qualcuno parli senza accorgersi di cadere in contraddizione con ciò che ha detto prima: povera sinistra storica e dogmatica, una risata ti seppellirà.
Arduino Rossi

A destra si strilla che il leader del PD li sta copiando, ridendo e maledicendo.



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Facendo la somma delle proposte prelettorali di tutti i leader, se ben mi ricordo, avremo case ai giovani e ai disoccupati, con un sussidio di mille euro al mese: quasi quasi conviene licenziarsi per stare meglio.
I pensionati potranno andare in vacanza, grazie agli aumenti, in qualche isola tropicale, a scaldarsi le ossa stanche, dopo una vita di lavoro.
I giovani avranno posti fissi, tanto sognati e mai trovati, così da poter stare a casa dal lavoro e mettersi in malattia quando avranno l'influenza e altri guai fisici che colpiscono noi mortali.
Sì, mi pare di vedere già l'Italia del dopo elezioni: con gente saltellante per la gioia nelle strade, con i politici stimati e benedetti da tutti.
Mi scordavo un particolare, ma temo che se lo siano dimenticato pure Veltroni e Berlusconi.
Dove trovano i soldi per far tutto questo?
La crescita economica per il 2008 sarà solo, se tutto andrà bene, dello 0,5% sul PIL: è una miseria che solo nei periodo di guerra si aveva in Italia, negli ultimi cento anni.
Abbiamo ancora un bel 104% sul PIL di debito da pagare e si fa sempre fatica a contenere la spesa pubblica, gli interessi: negli uffici pubblici si contano i fogli di carta che si danno agli impiegati per scrivere.
Nelle scuole non ci sono materiali didattici, la spesa per la salute cresce sempre più: le Regioni hanno bilanci in rosso da bancarotta per non dover chiudere ospedali e ambulatori.
Arduino Rossi

Rave party e i fiumi di droga spaventano.



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Scusate, ma sono storie già viste e pure i finali sono già scritti: una minoranza di questi ragazzi si perderà, mentre la maggioranza continuerà con qualche mal di testa, a lavorare a studiare, si diplomerà, si laureerà e si rifarà una vita.
Ricorderà spesso con vergogna, qualche volta con nostalgia, quel periodo turbolento della sua esistenza, ma non rifarebbe più certe esperienze, che invece toccheranno ai figli, forse.
Dai giovani ribelli spesso escono maturi conservatori, invece tra i "perduti" qualcuno entrerà in comunità e ritornerà con un mestiere e una nuova vita, altri non ce la faranno e moriranno prima dei 40 anni, dopo lunghe tribolazioni.
Pure le polemiche sono antiquate: ci sono gli amici dei giovani, quelli che li capiscono, magari per un voto in più.
Gli amici dei genitori invece parlano con determinazione e coraggio, ma non faranno molto contro il ribellismo di questi adolescenti mai diventati adulti.
Pure io ebbi dei compagni di giochi che entrarono in giri brutti, prima come ribelli, poi come morti viventi della tossicodipendenza, in fine come morti e sepolti.
Perché uno dice no alla droga?
Perché le esperienze dei giovani sono diverse e qualcuno evita certi abusi?
I ragazzi che si salvarono allora avevano un ideale, magari sbagliato, ma lo avevano.
Credevano in qualcosa, in Dio, o altro.
Arduino Rossi

giovedì 27 marzo 2008

La classe dirigente italiana in che epoca vive?



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Circa vent’anni fa mi immaginavo che uno dei compiti dei politici intelligenti, accorti e moderni, fosse quello di ridurre il peso dei costi della spesa pubblica: allora "fantasticavo" la sostituzione di quasi tutti gli impiegatini, passa carte e burocrati, con potenti e funzionanti computer, con una rete automatizzata di cervelloni elettronici, che avrebbero preso il posto di tutti gli archivi polverosi e della maggioranza dei dipendenti.
Oggi le cose non sono proprio così, non perché non ci sia la tecnologia per sostituire i vari burosauri, che resistono ancora in quel Jurassic Park che è la pubblica amministrazione, ma perché esistono forze politiche, pure economiche, che vivono attorno, come tanti parassiti, a questi incredibili apparati burocratici, con elementi al suo interno che rammentano il medioevo più fosco, la follia e gli incubi di Kafka.
I primi a volere tutto questo sono i politici, sostenuti dai nostri "valorosi" sindacalisti, che continuano a confondere il posto, l’impiego, con il lavoro: il primo è fine a se stesso, il secondo produce ricchezza.
Ora, la soluzione ovvia, razionale, dovrebbe essere quella di favorire l’uscita graduale dei dipendenti pubblici, con prepensionamenti, cassa integrazione o altro, ma con la possibilità di trasformarsi in piccoli imprenditori, in dipendenti utili nelle diverse attività private.
Per questo dovrebbero esistere corsi di riqualificazione, facilitazioni ad aprire la partita Iva e altro: in pratica sono quelle condizioni che non ci sono mai nella realtà.
Con grande dispiacere bisogna dire che una delle cause della recessione in atto, o dello scarso sviluppo economico, sta proprio nella mastodontica e costosa macchina burocratica che ci sta sulla testa.
I politici di sinistra e di destra hanno promesso rimodernamenti, ma si è solo ottenuto spreco di risorse e tante scartoffie accumulate sulle scrivanie: sino a quando non ci sarà qualcuno che snellirà veramente le procedure statali noi resteremo in un Paese in crisi, in declino.
Arduino Rossi

Beppe Grillo e l'antipolitica



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Il "padre e la grande guida" dell'anti-politica, Beppe Grillo, continua a lanciare strali, a denunciare fatti gravi e sciocchezze: non è tutta colpa sua se in tanti non sanno cosa fare nel seggio elettorale.
Non solo non sanno se votare a destra, al centro o a sinistra, ma sono pure indecisi se recarsi alle urne oppure no.
E' un obbligo andare al voto?
Lo è certamente, almeno moralmente, per sé e per chi ci sta accanto.
Bisogna decidere e poi, se non si è soddisfatti, cambiare opinione e futuro voto: non è un tradimento, ma una libera scelta.
Mi dispiace non essere completamente d'accordo con il Presidente della Repubblica: i cittadini crederanno nelle Istituzioni, nel Parlamento, quando si sentiranno veramente rappresentati da chi eleggono.
Per troppo tempo si è votato qualcuno per impedire a qualcun'altro di salire al potere: per questo si rispolverano vecchi miti come la lotta di classe, l'antifascismo, l'anti-comunismo.
Forse le questioni sono più serie e più semplici: chi ha commesso gravi reati finanziari deve finire in carcere e non in Parlamento.
C'è un proverbio popolare delle mie parti che dice: "Chi ruba poco va in galera, chi ruba tanto fa carriera."
Sarebbe bello vedere che anche i grandi ladri finiscono dietro le sbarre e non si mascherano dietro partiti politici.
Sto pretendendo troppo?
Arduino Rossi

Le ingiustizie nelle Pubbliche Amministrazioni



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Voglio parlare ancora di Pubblica Amministrazione, esattamente di quelle nuove forme di apparati statali che sono le Agenzie: nel tentativo di rimodernare il sistema di riscossione e della burocrazia sono state "inventate" queste nuove, ma non troppo, realtà.
Dovevano essere uno strumento non più pubblico, ma ben controllato dallo Stato, per snellire le procedure di riscossione delle tasse, oltre che strumenti necessari ed efficaci per combattere l’evasione.
Cosa si è ottenuto?
Nella mentalità dei politici italiani non esisteva nulla di simile ed allora si è deciso di creare un nuovo parastato, ovvero la ricostituzione delle partecipazioni pubbliche in uffici che non dovevano diventare rigide strutture, gestite con vecchie mentalità.
La prima vittima di tutto ciò fu il merito, che venne riconosciuto grazie ad astrusi mezzi di calcolo: ricordano un po’ i sistemi dei piani quinquennali sovietici: all’interno di queste realtà, non nuove, esistono tanti privilegi, così il lavoro cascò addosso ai fessi, mentre i premi erano per gli amici dei politici e dei sindacati.
La prova di tutto questo sta negli scarsi risultati reali, che tutti noi possiamo vedere, nello snellimento delle procedure, con la permanenza dell’evasione.
Così ora si hanno enormi ingiustizie in queste Agenzie: su tutto c’è il favoritismo, pure sindacale, che ha generato tanti figli e tantissimi figliastri.
Arduino Rossi

L'Italia e la bassa crescita economica



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E’ di fatto ufficiale: secondo Ocse la crescita del PIL dell’Italia, nel 2008 potrà essere dal massimo 0,7 a un infausto, negativo, meno 0,1.
Sono i dati peggiori degli ultimi anni e sono veramente ingiustificabili: si dà colpa alla crisi statunitense, ma negli Stati Uniti si avrà una crescita inferiore al previsto e non una recessione.
Nel resto d’Europa si avrà uno sviluppo migliore del nostro.
La recessione è un fenomeno italiano, tutto nostro.
Quali sono le cause?
E’ nel grande debito ereditato, sempre, dai governi precedenti?
Sta nella burocrazia lenta e demenziale?
Nel sistema Italia, invecchiato, ma non solo dal punto di vista anagrafico?
Purtroppo non è così, non sono solo queste le cause: il principale fattore che provoca recessione, per me, si trova nella cultura dominante in Italia, quella dell’apparire.
E’ una valutazione strana, ma in Italia si è perso il concetto di verità oggettiva: si mente e si nega l’evidenza con grande spudoratezza.
Pure i dati ufficiali sono spesso lacunosi, qualcuno sostiene che sono addirittura falsi.
I colpevoli accusano e si mostrano con la loro arroganza, i furbetti e i truffatori si aggirano tranquilli, con le loro auto di grossa cilindrata, sempre impeccabili, nei centri cittadini.
I raccomandati semianalfabeti vincono i concorsi pubblici.
La vera riforma italiana sta nella ricerca della verità, nelle giuste punizioni, che si devono dare ai bugiardi: specialmente ai politici mentitori.
Solo se riusciremo a vedere i fatti come sono, con logica, razionalità e obbiettività, si vincerà la stagnazione, l’invecchiamento, il declino.
Arduino Rossi

Alitalia e la solita Italia, con giochi sporchi.



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La ristrutturazione dell’Alitalia è un vero dramma nazionale, oso dire semiserio: una società gestita male, anzi malissimo, che ha accumulato tantissimi debiti, da dover fallire già anni fa.
La compagnia di bandiera è, per una certa cultura nazionalista, oso dire patriottica, una necessità, un biglietto da visita: a dire il vero proprio un bel modello e una bella figura non fa questa società.
Gli sperperi, per limitarsi a questi e non sospettare ben altro, sono stati parecchi, essendo un bene da gestire con concetti pubblici, partitici, clientelari , lottizzazioni varie.
Ora il debito dovrebbe cadere sulla comunità e qui c’è un grande pasticcio, perché non è possibile aumentare il debito pubblico.
Ora si è scelto la via Airfrance, che segue i suoi interessi e non i nostri, danneggiando l’Aeroporto della Malpensa e l’economia lombarda, invece la scalata italiana farebbe gli interessi di alcuni gruppi e i debiti cadrebbero sull’Alitalia.
I sindacati non vogliono i licenziamenti, giustamente: il quadro è complesso ed è impossibile far contenti tutti, ma un fatto è certo: chi ha sbagliato sino ad oggi non pagherà: questo è un vero peccato, anzi un’autentica negligenza pubblica.
Regionalismi, nazionalismo, finanza e interessi variegati sono tutti attorno a questo capezzale: alla fine qualcuno riuscirà pure a farsi qualche bella speculazione in borsa.
Arduino Rossi

Quando si andrà in pensione?



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Scusate se pongo qualche quesito che mi interessa pure personalmente.
Per quanto riguarda le pensioni che intenzioni hanno?
Cosa vogliono fare dei giovani precari? Li vogliono vecchi e sempre in cerca del posto fisso?
Cosa propongono per risolvere la questione della sicurezza pubblica, degli abusi e delle prepotenze dei manifestanti?
La giustizia non guarderà in faccia a nessuno?
Ci saranno i soliti intoccabili, che potranno stare tranquilli, qualsiasi cosa faranno, o commetteranno?
Non so che opinione avete voi, ma che Veltroni abbia una pensione d'oro non me ne importa nulla: ora sarà costretto a darla tutta in beneficenza, se non l'aveva già versata.
Non sono i denari ricevuti legalmente che mi impensieriscono: è giusto spendere di meno per la politica, su questo non ci sono dubbi.
Sono sempre interessato a ciò che passa sotto il banco: la Corte dei Conti sostiene che ormai la corruzione è un costume consolidato nella vita pubblica italiana.
Arduino Rossi

martedì 25 marzo 2008

Kossovo e il nazionalismo russo



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Il Kossovo è una dei grandi conflitti a rischio di questi anni, per colpa di errori diplomatici e di politica estera da "incoscienti": il nazionalismo Serbo, legato all'Ortodossia e alla fratellanza slava, sta montando.
La Russia sta ritrovando una sua forza, un suo orgoglio, proprio su questi sentimenti nazionalisti e religiosi, oltre che culturali.
Neppure durante il periodo Sovietico questa essenza della nazione russa è stata totalmente scordata, anzi, la Seconda Guerra mondiale è stata definita la grande guerra patriottica.
Nazione, religione, cultura, senso di appartenenza etnica, con un forte e antico astio anti occidentale non sono da sotto valutare, specialmente quando la fonte principale di ricchezza della Russia è il petrolio.
L'indipendenza del Kossovo poteva essere posticipata e la scelta di imporla ora, in questa fase storica, è stata infelice: l'autonomia reale, che era precedente all'indipendenza, era più che soddisfacente.
In pratica l'indipendenza è stata solo una faccenda formale, nient'altro.
Ora bisogna sperare e pregare Dio, perché non ci sia una scintilla che ci metta in un conflitto con la Russia: non è tanto uno scontro militare di cui bisogna aver timore, ma le ripercussioni sui rifornimenti di gas e di petrolio russo, che ci porterebbero in una crisi economica senza precedenti in questi ultimi 50 anni.
La politica estera non è mai da sottovalutare: i cittadini dovrebbero essere più critici nei confronti di chi combina pasticci, anche gravi, chiedendone le dimissioni.
Visto che siamo in Europa e la scelta è stata europea, sarebbe giusto che intellettuali, giornalisti onesti, denunciassero i pericoli di un'eventuale detonazione nella polveriera balcanica: la storia purtroppo insegna.
Arduino Rossi

La borsa e i suoi trucchi



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Il mercato finanziario sta facendo le bizze, come aveva fatto altre volte in passato: non si hanno certezze e si intuiscono movimenti speculativi, forse addirittura operazioni al limite della legalità, se non altro.
La sensazione brutta è che i soliti esperi, talvolta lindi e altre volte sospetti, diano notizie corrette, ma con enfasi particolare: così sospingono a comprare o a vendere in momenti inopportuni.
Si potrebbe sospettare che non sempre facciano l'interesse di chi li ascolta, di chi legge i loro articoli.
Bisogna saper vagliare e percepire quando si stanno "divertendo" alle nostre spalle: ci sono azioni più o meno sicure, ma proprio quelle che hanno toccato il fondo spesso risalgono, come il caso della Parmat, da acquistare dopo il Crack, quando era giunta al minino storico.
Invece si rischia di comprare titoli troppo apprezzati e destinati a essere venduti, dai soliti furbi, per realizzare, ovvero portare a casa i soldi: l'inesperto così subisce perdite con azioni perfettamente sane e stabili.
Bisogna poi stare attenti all'orso (termine che indica la Borsa in perdita), non fidarsi troppo del toro (termine che indica la Borsa in salita), non finire nel parco buoi, ovvero essere considerato bestiame da macello, da parte dei vecchi speculatori.
Mi scordavo, ci sono pure le bufale nel mercato finanziario, o meglio le panzane che si raccontano, si fanno bere agli allocchi.
Quanti animali ci sono in Piazza Affari!
L'importante è non essere trattati come merli, o piccioni.
Arduino Rossi

Adolescenza ed educazione



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La difficile arte di educare i ragazzi di oggi sta diventando una fatica immane per moltissimi educatori, per quasi tutti i genitori: un tempo si diceva che tutto dipendeva dall'esempio.
Questo benedetto modo corretto di comportarsi da parte dei genitori non è sempre perfetto, ma quando funziona e c'è buona volontà del padre, della madre, non basta.
Con la pre adolescenza iniziano i guai: si può ben insegnare, dialogare, proporre, consigliare, anche castigare togliendo o imponendo, non si ottiene molto.
I modelli vincenti proposti dal mondo e nel mondo solo i soliti: calcio per i maschietti, veline per le femminucce.
Non è sono questo: si dice, si racconta che a fare fatica non conviene: non serve studiare, leggere, impegnarsi, è da stupidi.
Si può ottenere tutto facendo i furbi: gli esempi vincenti di marioli sono tanti purtroppo.
Non sono solo i delinquenti, i truffatori, spesso mai puniti adeguatamente, ma pure i politici, non sempre lindi, gli uomini d'affari, i faccendieri, che se la cavano sempre.
Questa mancanza di giustizia certa, di pene sicure, sta convincendo molti giovani che i vincenti sono loro e gli onesti sono solo dei cretini.
Io sono certo del contrario e propongo ai miei figli altri esempi, ma per loro sono fuori moda, vecchio: non smetterò mai di lottare per convincerli del contrario e temo di non essere l'unico genitore che lotta per dimostrare che la disonestà, la slealtà non premia mai.
Arduino Rossi

Siamo tornati ai tempi del referendum sull'aborto?



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No, non temete, è solo un po' di rumore per nulla, sempre per avere qualche voto in più.
La Cei scende in campo: "Colpa di abortismo senza confini."
Le accuse di aver, in un certo senso, spinto al suicidio il ginecologo genovese, partite in modo non troppo velato, da diversi editorialisti, vengono rigettate e rimandate al mittente.
E' un vero peccato che tutto scada e decada, tutto quanto faccia spettacolo, anche il dolore, la morte tragica e l'angoscia di chi ha dovuto abortire.
Non voglio provocare reazioni indesiderate e incontrollate, ma voglio compiangere pure la fine prima della nascita di diverse vite, che forse avrebbero potuto trovare un altro destino.
Il Segretario della Cei Betori ha pure parlato di modifiche alla legge elettorale, per avere più democrazia e meno egemonia.
Cosa intendeva esattamente?
Forse si riferiva a certe forze laiche, con i loro giornali e le loro finanze?
Sì, probabilmente accennava ai poteri forti, che non sono misteriosi, nascosti, ma in certi casi hanno nome e cognome.
Siamo alla lotta del Terzo Stato, contro il Clero oscurantista?
Siamo allo scontro della luce della fede contro gli empi e i blasfemi?
Un fatto è certo: da noi ci sono situazioni un po' datate, dove si crede di lottare per la luce del progresso, contro il buio, di non si sa cosa.
Arduino Rossi

I contratti degli Statali



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Dopo due anni di sacrifici e di tante tasse pagate, di evasori scovati, grazie a Dio, ma pure di poveracci che non arrivano alla fine del mese, ecco che arrivano i regalini pre elettorali, alle categorie sociali giuste, filo governative: i dipendenti pubblici, delle agenzie, hanno ottenuto proprio ora la firma del contratto.
Non sono troppi i soldi che ricevono, ma vengono dati come un favore, da una certa parte.
I sindacati di una certa corrente presentano la firma del contratto come fosse un dono di una corrente politica, di un certo partito.
Naturalmente tutto questo non è dichiarato apertamente, ma solo sussurrato, fatto intendere: chi ha orecchie per intendere intenda.
In altri settori il governo uscente e dimissionario ha proposto pure il Decreto sulla sicurezza sul posto di lavoro: Decreto che decadrà, perché non c'è una maggioranza a sostenerlo, a trasformarlo in norma definitiva.
Tutto questo porterà ad un aggravio della spesa pubblica.
Valeva la pena far tanti sacrifici prima?
Perché i buchi nel bilancio dello Stato si scoprono solo dopo le elezioni e mai prima?
Perché prima promettono mare e monti, poi ci invitano a stringere la cinghia?
La risposta è ovvia: ci considerano un po' fessi.
Sto sbagliando?
Ho un'opinione bassa dei nostri cari politici?
Arduino Rossi

Il finanziamento pubblico della stampa


Beppe Grillo vuole un referendum contro il finanziamento alla stampa: un miliardo di Euro pubblici sono devoluti al mezzi di comunicazione e spesso sono gestiti in modo clientelare.
E' la solita situazione italiana, mai denunciata da nessuno perché a tutti conveniva non parlare.
Ora il Grillo nazionale, forte dei successi di Internet e del suo Blog, dà l'assalto al fortino dell'informazione tradizionale.
In fondo questo è il primo scontro tra Internet e i mezzi classici di divulgazione, giornali, radio, televisioni.
Un miliardo di euro sono un salasso non indifferente, che si devono sommare al canone versato alla RAI.
I difensori di questo sistema sostengono che questo è per la libertà di opinione, gli altri invece accusano che con questo metodo si finanza la casta politica e la corruzione.
Se cadesse il metodo dei finanziamenti pubblici tutto sarebbe legato alle vendite dei periodici e alla raccolta pubblicitaria: conterebbero gli indici di ascolto e le copie vendute, anzi lette.
Dietro al Grillo nazionale ci sono interessi di parte?
Infatti il mondo della pubblicità avrebbe un grande vantaggio e a decidere il successo di un cronista, o di un opinionista, non sarebbero più le raccomandazioni politiche, ma semplicemente i lettori.
Sarebbe un'Italia più democratica e popolare, all'Americana, dove il peso dell'opinione pubblica conterebbe come un macigno, ma sarebbe pure un Paese schiavo degli imbonitori televisivi e dei Grandi fratelli, quelli politici e (mediatici).
I pro e i contro sono tanti, ma probabilmente la Battaglia di Beppe Grillo, nel tempo, avrà successo e non rimane che attendere la nuova era di libertà e populismo.
Arduino Rossi

Le promesse dei politici


Tutti esaltano la famiglia, da sorreggere ed aiutare, specialmente con i figli minori: speriamo che si rammentino di questa benedetta famiglia anche dopo le elezioni.
Continua la battaglia sull'ICI e sulla casa: si sbandierano mutui agevolati per giovani, abolizione dell'ICI per la prima casa, sconti vari.
Pare un grande mercato immobiliare, mentre la bolla speculativa sugli immobili pare resistere e si consolida pure in certe realtà.
Il lavoro è un altro argomento da affrontare: la sinistra lotta per stabilizzare il lavoro precario, mentre la destra vuole far lavorare sempre più gente.
I tempi che si urlava, "lavorare meno e lavorare tutti", paiono lontani.
Il lavoro dicono che ci sia: ogni parte politica si vanta di centinaia di migliaia di posti creati, mentre altri ne promettono per il futuro.
Sicuramente sono i soldi che mancano alle famiglie, ai singole, a chi ha un mutuo da pagare, a chi ha un'attività produttiva da portare avanti.
Il mio dubbio è il solito: "Come si può avere la botte piena e la moglie ubriaca?"
Io sono certo che i nostri uomini politici sanno che si può ottenere di tutto e di più: spieghino pure a noi, semplici cittadini, come sperano di ottenere tutto questo.
Arduino Rossi

lunedì 17 marzo 2008

La sinistra vince in Europa



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La sinistra vince in Francia e in Spagna: Zapatero resta in sella. è il leader ideale dei laici e multi colorati italiani, come l'arcobaleno.
E' festeggiato, ma con toni un po' mesti, in Italia la sinistra è divisa e confusa: qualcuno dice che è colpa della mafia, altri maledicono il Vaticano, simbolo, secondo loro, della nostra debolezza e sudditanza.
Mastella rifiuta la proposta di Boselli di essere il capolista per il Senato, per i socialisti: questo dopo che è stato dichiarato estraneo alle indagini, che lo avevano fatto dare le dimissioni di ministro.
Prodi si ritira dalla politica e vuole fare altre cose.
L'Italia sta mutando?
Senza la sinistra al potere dove si andrà?
Si delinea un Paese diviso in 5 parti: sinistra, centro sinistra, centro, centro destra, destra.
Inoltre ci sono gruppetti che si differenziano e sono più a destra della destra, più a sinistra della sinistra, scordavo, non mancano i centristi unici e irripetibili.
Si prospetta un'alternanza di governi di centro destra, di centro, con la sinistra, senza più la sinistra estrema, che pare andare per la sua strada, ma......nessuno può essere certo.
Sino a pochi mesi fa Prodi avrebbe governato altri 3 anni, Bertinotti sarebbe rimasto Presidente della Camera per 3 anni almeno e tutto pareva quasi stabile.
Oggi è cambiato e si parla di famiglia in difficoltà, di diritti dei lavoratori a non morire per una paga, oltretutto quasi da fame.
Arduino Rossi

Zapatero e l'Italia



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La Spagna di Zapatero pare lontanissima: siamo proprio italiani, moderati e mediatori nati.Solo Bertinotti si sente allievo del leader spagnolo, scordandosi che la politica economica di Zapatero è attenta agli interessi della finanza pubblica e privata, dote non congeniale al nostro segretario di Rifondazione Comunista.C'è stato pure una breve lite tra Veltroni e Bertinotti a riguardo di chi è il nostro Caudillo italico, della sinistra ovviamente: è un peccato, questo metterà in imbarazzo i cattolici del PD, forse posti in un angolo.La vittoria socialista in Spagna aizzerà l'orgogliosa speranza di costruire una grande sinistra, con politica di sinistra, da parte di Bertinotti.Questo è un vero sogno utopico: difficilmente, in queste e nelle elezioni future, la sinistra arcobaleno supererà il 10% dei voti, che costituisce il suo bacino naturale di elettori.Il centro, quello della Rosa Bianca e dell'UDC, ormai alleati, attendono, come una bella donna, chi saprà far meglio la corte, prima e dopo il voto.Se nessuno dei due partiti maggiori riuscirà a conquistare la maggioranza al Senato, fatto complesso e dolente per tutte le coalizioni con questa legge elettorale, saranno i centristi a stabilire e a stabilizzare il governo dell'avvenire.Così i sogni nostalgici di destra e di sinistra dovranno tornare nell'oblio: pure una maggioranza in contrasto e in lotta contro i cattolici resterà lontana da ogni più pessimistica o ottimistica speranza, dipende dal punto di vista.
Arduino Rossi

La solitudine e la depressione



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Oggi ognuno va per la sua strada e non c'è più bisogno di socializzare: siamo tutti spinti a guadagnare sempre di più, a lottare, pure giustamente, per qualche briciola di benessere, a dire il vero sempre più rare.
Non ci accorgiamo dei drammi delle perone che ci stanno accanto: può essere il vicino, ma pure un nostro parente, un convivente.
La depressione è figlia di questa società che premia sempre più i cosiddetti vincenti, quelli che possono mostrare il loro trionfi sociali, con status symbol.
Mi dispiace essere un po' banale, ma oggi la dimensione umana è ridotta al lumicino: gli sconfitti li vediamo per strada e ci danno fastidio.
Sono i barboni, gli emarginati: per loro si prova solo disprezzo e fastidio.
E' vero che spesso sono importuni, invadenti, qualche volta pericolosi, ma sono esseri umani caduti agli stadi più bassi del vivere, sotto le nostre finestre, dietro il nostro uscio di casa.
Poi ci sono i colleghi un po' musoni, sempre silenziosi, spesso scontrosi, magari derisi: in molti li criticano e li lasciano nel loro angolo, qualcuno li deride.
In certi casi si sente dire: "Quello è matto, fa uso di psicofarmaci!"
Si ammicca, si sorride e lo si lascia ancora più solo: non si sa mai, potrebbe essere pericoloso.
Si socializza sempre di meno e si frequentano solo gli amici giusti, ben selezionati, del ceto adeguato e con gli interessi a noi graditi: tutto il resto è feccia, specialmente se è un perdente, uno che cede alle crisi di nervi.
Arduino Rossi

Le elezioni e i stipendi bassi



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Berlusconi punta su meno tasse e tagli alla spesa statale, che dovrebbe essere resa efficiente, alla tedesca, Veltroni insiste sulla sicurezza e ne fa una delle sue priorità.
A sorpresa è arrivata la notizia che i salari netti degli italiani sono i più bassi d'Europa e la faccenda è entrata a pieno titolo nel dibattici.
Ecco che si vogliono ridurre le tasse, aumentare gli stipendi, dare la caccia ai ladri, dare sicurezza agli italiani, fare uscire il Paese dalla stagnazione economica e tante altre belle cose.
Io invece mi rendo conto che spesso queste priorità hanno la loro contro parte e le loro contraddizioni: le tasse non le pagano i soliti furbi, che però sanno come nascondere i loro capitali, prontamente.
Hanno pure ottimi avvocati e provati commercialisti.
In Europa pretendono che si continui sulla strada del risanamento e ridurre il debito pubblico, che oggi è al 104% sul PIL: solo dopo il 2010, se tutto andrà bene, scenderà sotto il 100%, sarà complicato tagliare le tasse e rispettare gli obblighi comunitari.
La sicurezza ha il suo punto debole proprio nella certezza della pena: le carceri sono piene e costano pure tanto ai contribuenti.
Le uniche soluzioni oggi proponibili sono quelle dei lavori forzati, ma sono incostituzionali, terrificanti e disumane: i carcerati almeno si speserebbero e forse darebbero un vantaggio alla comunità, ma avremmo uno Stato duro e feroce, da meritare di essere posto tra i Paesi dove i diritti civili non sono rispettati.
Ridurre le spese e gli sprechi della pubblica amministrazione comporterebbe tagliare, probabilmente, posti di lavoro, limitare i fondi alla scuola pubblica e alla sanità pubblica: gli sprechi verrebbero cancellati, o quasi, ma avremmo meno scuola e meno ospedali.
Così sembra, poi bonificare la burocrazia è difficilissimo, quasi impossibile: si farebbe prima abbattere e ricostruire da zero, che rimodernare.
Veltroni e Berlusconi conoscono bene questi problemi, ma pare che non li vogliono affrontare dettagliatamente, parlando nei particolari.
Arduino Rossi

Le ragioni della difesa per la strage di Erba



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Nel processo della strage di Erba la difesa cerca di annullare la testimonianza dell'unico superstite, che, si sostiene, accusa i due coniugi per timore di altre ritorsioni, magari sui figli.
Potrebbe essere vero, ma il non confessare e denunciare il presunto vero assassino, o assassini, non mi pare un atto scaltro: converrebbe di più chiedere la protezione delle forze dell'ordine e denunciare i criminali, che hanno pure assassinato la moglie dell'accusatore.
Sicuramente i tempi per compiere un tale massacro sono stretti, inoltre nessuno ha notato i due accusati nelle vicinanze, non ci sono tracce di sangue sui vestiti e neppure le mani si sono sporcate.
Nella casa degli orrori non ci sono impronte e l'accusa si basa solo su due confessioni, confuse e contraddittorie oltre che ritrattate.
La difesa afferma che la parte civile e la Corte non sono equi, ma hanno una sentenza già pronta.
Il problema dei processi visti e condotti anche dai mezzi di comunicazione porta a trasformare la realtà, complessa e ricostruita in un'aula di giustizia, in un telefilm, con i cattivi da punire, a tutti i costi.
Ora i Romano erano le persone adatte a rivestire la parte dei cattivi, simili a tanti rompi scatole nei nostri condomini, da presentare come mostri.
Sarebbe bello che tutto tornasse nella normalità: non nascondo che spero nell'innocenza di Olindo e Rosa.
Sarebbe rassicurante sapere che i cattivi non sono i nostri vicini, ma solo quelli di professione, delinquenti incalliti.
Tutto tornerebbe come prima, con qualche parola di troppo nei bisticci tra vicini e alla peggio, con spintoni e schiaffi che non dovrebbero esserci, ma niente più.
Arduino Rossi

Quanto valgono i monaci tibetani?




La loro rivolta per l'indipendenza e la democrazia, come in Birmania, interessa, ma non troppo: gli affari sono affari e la grande Cina, ammirata, contestata per la mancanza dei diritti umani, ma pure nuovo mercato promettente, immenso, non vale quanto la libertà di monaci rasati, con le loro tuniche color amaranto, o così pare.
Le proteste diplomatiche sono a bassa voce, sono quasi timide e non si mettono in forse interessi consolidati per "così poco": è una scena già vista in quel lunghissimo film che è la storia.
Regimi autoritari, talvolta criminali, spesso feroci e sanguinari hanno mantenuto con l'Occidente buoni rapporti, qualche volta freddi, ma non si sono mai interrotti i commerci.
Il Nazismo non fu mai isolato, anche durante il Secondo Conflitto Mondiale: alcune ditte Statunitense tennero rapporti finanziari e commerciali, attraverso la neutrale Svizzera, con società Tedesche.
L'unione Sovietica si resse per 70 anni pure grazie ai traffici, regolari e legali, con il resto del mondo.
La Romania di Ceausescu fu per anni uno Stato parzialmente neutrale nell'ambito del patto militare di Varsavia, con buoni contatti con l'Europa, pur mantenendo al suo interno un regime sanguinario e corrotto.
Quindi i monaci buddisti è meglio che sappiano che dal mondo libero non arriveranno grandi aiuti: ci saranno solo movimenti di piazza, qualche proclamo di singoli esponenti politici, qualche dichiarazione ufficiale, che inviterà alla moderazione, al rispetto dei diritti umani e nient'altro.
E' solo acqua fresca che i governanti cinesi si berranno senza tanti problemi, ma altri mezzi coraggiosi e costosi non ci saranno: non ci sarà il boicottaggio delle Olimpiadi, la limitazione all'esportazione delle merci cinesi, il blocco degli investimenti occidentali in Cina.
Arduino Rossi

lunedì 10 marzo 2008

I diritti delle donne senza diritti



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L'8 marzo è arrivato, un po' in sordina, con qualche donna che entra nel dibattito, per motivi politici ed elettorali, a difesa di....diritti antichi, che nessuno vuole toccare.
La nostra società è ancora maschilista?
Sacche di ...reazione maschile esistono ancora, specialmente in ambito lavorativo, ma pure nelle famiglie, dove le donne sono costrette a rinunciare ai figli per il lavoro.
Purtroppo, come sempre capita, questa festa per i diritti delle donne è solo per le poche elette, che vivono nell'emisfero Occidentale, nei Paesi industrializzati e democratici.
Il resto delle donne sono poste sotto tradizioni diverse: sono trattate come mucche da riproduzione, le bambine non possono studiare, le donne lavorano e devono badare ai figli.
Molte non riescono a fare tutto e abbandonano le loro creature nelle baraccopoli del Terzo Mondo, alla fame, alla disperazione, alla criminalità.
Pure da noi le nuove arrivate sono costrette a subire prepotenze assurde per la nostra cultura: molte devono prostituirsi, altre subiscono ancora violenze tradizionali, tribali, religiose dei Paesi di origine.
Le voci di protesta contro queste immani ingiustizie non si sentono: il destino di queste disgraziate non ci interessa, non muove movimenti di liberazione.
La questione femminile è solo per le nostre mogli e figlie in carriera?
La lotta per la liberazione è una caratteristica del ceto medio?
Mi auguro proprio di no, altrimenti sarebbe una lotta classista e razzista, indifferente a quelle povere ragazze e bambine con un futuro da analfabete, con pance sempre gravide e occhi tristi.
Arduino Rossi